Quanta curiosità desta Felipe Anderson? Dopo l’arrivo in grande stile, con l’aiuto scenico della “grande trattativa” compiuta in Brasile dalla dirigenza della Lazio, il talento brasiliano si era visto allenarsi solo a Formello. L’aggettivo oggetto – misterioso era pronto ad impossessarsi di lui. Poi è emerso, grazie al duro lavoro e al recupero dell’infortunio alla caviglia rimediato in Sud America. Lo staff biancoceleste ci ha messo del suo certo, ma Felipe, appena chiamato in causa da mister Petkovic, ha mostrato subito sprazzi delle sue qualità.
In attesa di rivederlo dopo la sosta, in molti si chiedono, quale ruolo sarebbe più adatto a lui? L’edizione odierna del Corriere dello Sport fa un’attenta analisi: come centrocampista potrebbe rivestire qualsiasi ruolo tranne quello da regista. L’ultimo 4 -3 -3 messo in pratica dal tecnico bosniaco sembra fatto per lui: esterno sinistro d’attacco, esterno destro d’attacco e anche mezz’ala, ruolo già occupato da Hernanes. Attenzione proprio al Profeta, visto un po’ giù di tono nelle ultime uscite: un giovane verde oro gli sta con il fiato sul collo.
E trequartista? Già fatto. Con la Fiorentina il 4-3-2-1 sembrava proprio disegnato per lui: agiva dietro l’unica punta Perea insieme a Candreva, muovendosi molto, sfruttando la sua corsa, il dribbling e qualche volta anche il tiro. Se gioca più avanti il gol arriverà: nell’ultimo Brasileirao giocato con la maglia del Santos in 35 presenze è andato a segno 6 volte. Ha senso tattico, quello che serve alla Lazio, che vuole aggrapparsi al 20enne costato svariati milioni. L’assenza di Mauri pesa moltissimo: dopo un’estate di preparazione e schemi ritrovarsi all’inizio del campionato senza un giocatore fondamentale come il brianzolo, è difficile. Anderson potrebbe ricoprire quella posizione: l’ultimo passaggio, capacità di inserimento, una mossa a sorpresa per trovare il punto debole della difesa avversaria. Aveva la 10 che fu di Pelè, ed è grande amico di Neymar. Un segno del destino? Forse, intanto Petkovic lo scopre in questi giorni di pausa come jolly, e la Lazio si coccola il campione che verrà.
[Francesco Bizzarri – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]