Lazio: ritorno “thriller”, cause e ricordi

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logo-lazioA giocare ci si diverte, ma a volte ci si fa male. Lazio in smoking per l’Europa, in stracci in campionato. Metafora un po’ impietosa, ma che può rappresentare l’accentuata dicotomia tra il rendimento dentro e fuori i confini del Belpaese. Petkovic ha più volte sottolineato come le squadre degli altri Paesi provino sempre a proporre il proprio gioco senza timori. Questo permette alla Lazio di sfruttare spazi dilatati e a Kozak di dominare la classifica bomber con 10 reti all’attivo (preliminare compreso). Il problema si sdoppia su piani differenti: com’è possibile che il buon Libor a fronte della doppia cifra europea non abbia mai trovato la via del gol in campionato? Ed esteso a carattere generale: le difese italiane non erano serrate anche in autunno?

CAUSE PRESUNTESono sopraggiunte situazioni esterne, i lotitiani fattori imponderabili. La dea bendata è ostile alla Lazio e gli infortuni in serie di Klose, Konko, Mauri, Floccari ad inizio anno hanno complicato la situazione. La scarsa profondità della rosa non ha potuto tener botta alla frequenza incessante di impegni in calendario. Il mancato intervento nel mercato invernale è una litania trita e ritrita. Inutile piangere sul latte versato – anche se la rosa viene ancora considerata adeguata dall’altro – semmai può servire da monito per le esperienze future. Alcune decisioni arbitrali eufemisticamente discutibili – Rizzoli Milano Show in primis – rappresentano l’ingrediente finale per la preparazione di una frittata chiamata girone di ritorno.

RITORNO THRILLER – Nelle prime 10 gare della seconda parte di campionato, i biancocelesti hanno raccolto la miseria di 8 punti, frutto di 2 vittorie ed altrettanti pareggi. Reti messe a segno: 9, subite 16. In una classifica parziale del girone di ritorno occuperebbe il quart’ultimo posto. Di seguito la graduatoria: Milan 24, Juventus 21; Cagliari 19; Catania 19, Napoli 17; Bologna 17, Fiorentina 16, Sampdoria 16, Roma 15, Torino 15, Siena 14, Udinese 14, Atalanta 11, Chievo 11, Genoa 9, Lazio 8; Palermo 6, Parma 6, Pescara 1. Un crollo verticale: le cause possono essere le più disparate. Il 31 ottobre scorso, alla decima giornata, l’armata di Petkovic aveva raccolto 19 punti (16 gol fatti, 11 subiti). La stessa Lazio che ha centrato il terzo miglior risultato di sempre con 16 risultati utili consecutivi, con Marchetti imbattuto per 516 minuti. Le fatiche di una stagione tanto frenetica ora si fanno sentire, è la squadra che ha giocato più partite in questa stagione. Tuttavia in Europa League continua a mietere vittime con 12 risultati consecutivi, con in tasca il pass per i quarti di finale.

RICORDI REJA? – Complesso da campionato? Ansia da piazzamento Champions? Non esiste una verità assoluta. Il parallelo con la scorsa stagione però è inevitabile. In campionato i ragazzi di Reja si resero protagonisti di un avvio sprint con 18 punti nelle prime 10 giornate. Le prime 10 del ritorno furono altrettanto positive, sempre 18 punti conquistati. Il calo ci fu ad aprile (5 punti in poco più di un mese), complice una lunga serie di infortuni illustri – da Klose a Lulic – con conseguente flessione a livello di autostima. Quella Lazio fu sfortunata con il sorteggio in Europa ed uscì per mano del campeon Atletico Madrid. Il terzo posto sfumò e gli alibi si sprecarono. Quest’anno il calo è stato anticipato, la Lazio è ancora – ed è l’unica in Italia – impegnata in tre competizioni. C’è tempo per recuperare ma occorre trovare una ricetta al più presto per ripartire. Con un Klose in più. Con il sostegno del pubblico. Senza nascondersi impauriti dietro ai famosi ed inflazionati fattori imponderabili.

[Davide Capogrossi – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]