FORMELLO – Neanche il tempo di analizzare la cocente sconfitta del Josè Alvalade che subito il match con la Fiorentina è alle porte. “I ragazzi sono molto delusi, perdere una partita come questa è impossibile”, ha commentato ieri Reja a caldo, sconfortato dal risultato finale di un match che lascia l’amaro in bocca per la mole delle occasioni sprecate dai biancocelesti. Troppe le opportunità incredibilmente non sfruttate, tanta la rabbia per non esser riusciti a raccogliere quanto di buono seminato nell’arco dei 90 minuti di Lisbona, ma domani si gioca il sesto turno di campionato e la delusione deve essere smaltita in fretta.
La sfida dell’Artemio Franchi è l’occasione giusta per rialzare la testa e dare un senso alla nuova stagione biancoceleste. I numeri lasciano ben sperare: la Fiorentina è la squadra di Serie A maggiormente bersagliata dalla formazione biancoceleste. Sono ben 165, infatti, le reti messe a segno nell’arco delle sfide tra le due storiche società. I conteggi delle partite giocate tra i due club rivelano un sostanziale equilibrio: 43 le vittorie biancocelesti contro le 42 dei viola, 39 i pareggi.
L’ultima rete laziale segnata contro la Fiorentina porta la firma di Libor Kozak. Il giovane bomber ceco, che è ancora in attesa di fare il suo esordio in questo campionato, ha siglato le ultime tre reti messe a segno dalla Lazio ai viola nell’arco della scorsa stagione (tra la gara di quel lontano 18 settembre 2010 e quella del ritorno del 29 gennaio 2011) .
La gara con la Fiorentina è alle porte e la Lazio è tornata ad allenarsi a Formello per preparare al meglio la delicata partita. Il poco tempo a disposizione tra gli impegni in programma non ha permesso a Edy Reja di far riposare la compagine biancoceleste, rientrata da Lisbona nelle prime ore del mattino nel quartier generale di Formello. Questo pomeriggio il tecnico friulano ha fatto effettuare solo lavoro defaticante per i protagonisti della disfatta portoghese, che dopo aver effettuato circa 30 minuti di lavoro aerobico hanno abbandonato il campo d’allenamento.
A 24 ore di distanza dal fischio d’inizio del match dell’Artemio Franchi Reja è chiamato a sciogliere al più presto i dubbi relativi alla formazione anti-Fiorentina. Il reparto maggiormente interessato a quelle che saranno le logiche del tecnico friulano sarà senza dubbio quello arretrato, apparso in netto affanno nell’ultima uscita europea biancoceleste e in generale in questo avvio di stagione. A dimostrazione dell’ involuzione di quello che è stato il fiore all’occhiello della Lazio 2010/11 vi sono le poco confortanti statistiche relative ai gol subiti dalla squadra dall’inizio della stagione fino ad oggi: 9 reti in sole 6 partite disputate tra campionato e coppa. Numeri che impensieriscono Edy Reja, che da sempre caratterizza le sue squadre con una difesa difficilmente penetrabile. La scorsa stagione la Lazio ha impiegato ben 11 turni di campionato prima di arrivare a subire la stessa quantità di gol. In vista della gara di dopodomani il mister di Gorizia dovrà valutare le condizioni di Andrè Dias che , assente in campo quest’oggi, ha lavorato in disparte in palestra assieme a Cristian Brocchi. Il brasiliano , uscito anzitempo dal campo ieri sera, non è sembrato in ottima condizione psico-fisica. Ecco dunque che il rientro certo dal primo minuto di Radu potrebbe risultare molto importante soprattutto in ottica di un avvicendamento con il pilastro della difesa laziale.
Nel caso in cui Dias risulti pienamente disponibile, però, Reja sembrerebbe intenzionato a confermare la sua presenza dall’inizio e il difensore rumeno tornerebbe ad essere impiegato sulla corsia sinistra della retroguardia biancoceleste, pronto a fronteggiare le folate offensive dell’attaccante avversario di turno. Il tridente offensivo della Fiorentina può vantare elementi del calibro di Jovetic e Cerci. Due giocatori capaci di far male partendo dalle fasce, che dovranno essere appositamente coperte. Radu, quindi, potrebbe essere l’uomo giusto per contenere le iniziative di un Cerci in condizioni di forma straripanti.
Il solo posto che rimarrebbe da definire nella retroguardia sarebbe quello dell’altro centrale difensivo. La prestazione portoghese di Diakitè ha lasciato gravemente insoddisfatto Reja che sta pensando di sostituire il difensore francese con uno tra Radu e Stankevicius. L’esperienza del neo-acquisto laziale potrebbe essere la giusta soluzione per ritrovare l’ equilibrio in attesa del rientro di Biava, che anche quest’oggi ha continuato a svolgere lavoro differenziato sotto la guida del preparatore atletico Bianchini.
Mauri continua a lavorare in disparte. Reja sperava di poterlo riavere per la partita con la Fiorentina ma così non sarà. Il centrocampista brianzolo anche oggi ha lavorato individualmente effettuando del lavoro differenziato sotto la guida dei preparatori biancocelesti, salterà sicuramente anche la gara del Franchi. Senza di lui Reja sarà costretto a ripiegare nuovamente sulle possibili alternativa a disposizione. Nel 4-3-1-2 che affronterà la Fiorentina la corsia sinistra della mediana laziale potrebbe essere occupata da Matuzalem. Il brasiliano tornerebbe a calcare il manto verde del rettangolo di gioco a distanza di una settimana dalla gara con il Palermo. Sul centrodestra è ballottaggio aperto tra Brocchi e Gonzalez, entrambi utilizzati nel match europeo disputato ieri sera.
Cisse-Klose scaldano i motori. Ancora una volta le magie di Klose hanno deliziato l’Europa intera. Il panzer tedesco è sempre più leader di questa Lazio. I suoi 45minuti del Josè Alvalade hanno colpito per condizione fisica e talento. Proprio la punta teutonica questo pomeriggio è stata protagonista di un lungo colloquio con Reja. I due si sono appartati ai margini del campo e si sono confrontati per più di dieci minuti sui movimenti da effettuare nel corso della prossima partita con la Fiorentina. Klose insieme a Cisse comporrà la coppia-gol che avrà il compito di scardinare la difesa viola. Nel dopo partita di Lisbona anche il posizionamento della punta francese è stato oggetto di analisi da parte di Reja, che non ha gradito la sua attitudine nel decentrarsi:”Cisse doveva stare in mezzo. Doveva fare la punta centrale. Chiaramente lui sceglie le sue posizioni nell’arco della partita ma non gli era stato chiesto di fare quel movimento”, aveva detto al termine del match il friulano. Dopodomani Cisse dovrà confermare di aver capito la lezione: agirà in linea con Klose cercando di attaccare la zona centrale della retroguardia avversaria.
[Alessandro De Dilectis – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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