Lazio-Siena 1-1: Ledesma risponde a Destro, biancocelesti con l’amaro in bocca

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Tanta buona volontà, a differenza di Udine molte conclusioni ma sempre la solita e atavica assenza di gioco, causa della difficoltà biancoceleste ad arrivare in porta con azioni manovrate. Ormai l’astitenza da gol delle punte è diventata un’abitudine: Rocchi, Kozak e Alfaro dimostrano, per l’ennesima volta, di non essere attaccanti in grado di fare la differenza. Il capitano ci ha provato, ma ha sbagliato clamorosamente, e per ben due volte, la palla del vantaggio calciando addosso a Pegolo. Il ceco non si è praticamente mai visto, ha fallito due occasioni colossali (di cui una nata da un pasticcio di Belmonte) e mai è riuscito a mettere sotto pressione la difesa del Siena. Alfaro, invece, conferma di non essere ancora pronto per determinati palcoscenici.

Resta l’amaro in bocca in casa Lazio: la crisi ormai è nerissima visto che la vittoria manca da cinque turni in cui sono stati racimolati solo due punti. L’impegno e la voglia, a differenza di Udine, non sono mancati ma, di fronte ad un Siena non proprio irresistibile, non si è riusciti a vincere una partita che, visto il passo falso dell’Inter, poteva aprire scenari molto interessanti e che, comunque, poteva garantire l’accesso matematico all’Europa League. All’orizzonte c’è la trasferta di Bergamo: mancheranno anche Biava e Ledesma (diffidati e ammoniti oggi), il futuro non sembra certo sorridere ai colori biancocelesti. Bene il Siena: ordinato e attento ha colpito alla prima occasione utile e poi ha controllato, con qualche patema, il risultato. La salvezza è cosa fatta.

FORMAZIONI – In casa Lazio l’emergenza è ormai una costante: infortuni e squalifiche tolgono a Reja otto elementi. In difesa recupera Biava che al centro fa coppia con Diakitè, Garrido funge da esterno sinistro, a destra c’è Scaloni davanti a Bizzarri. Reja sceglie il 4-3-2-1 con Konko interno sinistro, Ledesma perno centrale e Gonzalez sul centrodestra. Candreva e Mauri sono i trequartisti dietro a Rocchi. Sannino opta per il 4-3-1-2: in porta Brkic lascia spazio a Pegolo. Belmonte, Pesoli, Contini e Rossi formano il quartetto di difesa. D’Agostino è il regista con Vergassola e Bolzoni interni. Mannini è l’atipico trequartista dietro a Brienza e Destro.

PRIMO TEMPO – La sconfitta di Udine, con tanto di thriller finale, sembra aver innescato nella Lazio una carica positiva, una rabbia sportiva che da tempo non si vedeva. I biancocelesti partono con il piede decisamente spinto sull’acceleratore e in 12′ colleziona già due palle gol: la prima è un destro di Rocchi al volo che esce ampiamente alla destra di Pegolo, la seconda ha del clamoroso con Rocchi che pescato in profondità centra due volte l’estremo difensore del Siena, poi Candreva, a botta sicura e a porta sguarnita, riesce nell’impresa di colpire la testa di Contini e il pallone finisce alto. Il primo segnale che non sarà un primo tempo fortunato quando Biava viene ammonito da Celi, il difensore diffidato salterà la sfida di Bergamo. Il Siena fa fatica a contenere le sfuriate della Lazio e al 16′ il contatto tra Pesoli e Candreva, in area di rigore, è sospetto. La Lazio è tonica, schiaccia gli avversari e rischia solo una volta in ripartenza.

Al 21′ è Biava, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Ledesma, a colpire di testa ma la palla finisce a lato. Poco dopo è ancora Rocchi a provare la conclusione ma, anche in questa occasione, la sfera non inquadra lo specchio. Passano tre minuti e arriva la doccia gelata: Rossi s’invola sulla fascia sinistra, pennella a centro area dove Destro è letale nel colpire di testa e battere Bizzarri. Il gol del Siena, l’undicesimo in campionato del giovane attaccante, scatena l’ira della tifoseria che tocca il suo apice nei fischi che accompagnano la squadra negli spogliatoi a fine primo tempo. Nel quarto d’ora che passa dal gol di Destro al duplice fischio di Celi succede poco se non un’occasione sciupata da Mannini e il cambio tra Rocchi e Kozak con il capitano che esce dolorante. Anche Sannino è costretto al cambio con Pesoli che lascia il posto a Rossettini.

SECONDO TEMPO – La Lazio, ferita nell’orgoglio, riparte subito forte e schiaccia il Siena nella sua metè campo e al 4′ sfiora il pareggio con Kozak che calcia addosso a Pegolo da due passi dopo un errato retropassaggio di Belmonte. Poco dopo è il solito Destro a scappare a Biava ma la sua conclusione termina a lato. La Lazio è viva, non ci sta, sa che il risultato è ingiusto e si spinge anima e corpo in avanti: al 10′ è Gonzalez a provarci ma il suo destro è debole e Pegolo lascia scorrere a lato. Candreva è sicuramente il migliore in campo, sulla sinistra crea scompliglio nella difesa senese a da una sua azione personale scaturisce il rigore: l’ex Cesena penetra in area, Bolzoni lo tocca e Celi indica il dischetto prima di ammonire il centrocampista bianconero (il contatto sembra lieve). Dagli undici metri va Ledesma che spiazza l’estremo difensore del Siena e realizza. Il gol subìto sveglia la squadra di Sannino che collezione due corner da cui però non nascono pericoli per Bizzarri. Quello di Candreva è uno show che raccoglie consensi decisi all’Olimpico ma è Biava al 67′ con un colpo di testa a sfiorare il vantaggio.

L’occasione più grande, però, capita poco dopo a Mauri che, pescato da Scaloni, spara alle stelle da posizione estremamente favorevole. Il Siena si fa vedere con una percussione di Destro che, una volta di fronte a Bizzarri, viene rimontato da Garrido. La Lazio ci mette cuore, le energie rimaste sono poche e si va avanti con i nervi: al 82′ è Kozak a sfiorare il vantaggio con Kozak che si gira e coglie l’incrocio dei pali. Reja tenta il tutto per tutto e inserisce Alfaro per Biava. L’uruguayano non riesce a concludere nulla e conferma in ogni occasione di non essere un giocatore da Lazio. La partita non offre più spunti: il Siena porta a casa un punto che certifica la salvezza, i biancocelesti ci hanno messo impegno ma è incredibile la sterilità offensiva della compagine di Reja. Non c’è gioco, ci si affida come al solito alle iniziative dei singoli e così diventa difficile mettere la palla in rete. Le vittorie di Napoli e Udinese certificano in modo, forse definitivo, l’addio all’obiettivo terzo posto della Lazio.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]