Le parole del direttore sportivo della Lazio nel corso di un’intervista rilasciata all’edizione odierna del quotidiano “Repubblica”.
ROMA – Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano “Repubblica”. Queste le sue parole: “Scudetto? Noi ci siamo. Proveremo a vincerlo adesso, se la Serie A riprende, oppure l’anno prossimo. Arriviamo da lontano e non ci fermiamo qui. Riprendere per interesse personale? Chi lo dice non ha capito niente, ci sono ancora 36 punti in ballo e la Lazio non è così egoista o sciocca. Ma sappiamo che il calcio dà da vivere a 370 mila persone, se si ferma sarà il fallimento per tanti e l’Italia perderà pezzi di storia non solo sportiva. Sarà un disastro sociale”.
Tare ha, poi, aggiunto: “Alla Lazio, dopo gli esami sierologici, siamo risultati tutti negativi e nessun giocatore si è mai allontanato da Roma. Ci invidiano, pensano che il calcio sia solo la Serie A. Invece sono migliaia di persone e famiglie che lavorano. Abbiamo il dovere di difenderle. Con il virus ho imparato a rallentare e godermi la famiglia. Il lavoro è importante, essenziale, ma a volte ci porta troppo lontano da noi”.
Su Spadafora ha dichiarato: “Non posso pensare che il signor Spadafora sia così irresponsabile da farlo apposta. Di certo esistono governi in Europa che vogliono aiutare il calcio come la Germania, la Spagna, l’Inghilterra. In Italia non è così, e neppure in Francia dove hanno bloccato tutto in via definitiva. Il governo francese perderà molte cause civili con i club. Evitiamo un’estate in tribunale. Ci stanno prendendo in giro con queste complicazioni ridicole”.