Lazio: testa a testa Berisha-Marchetti

“Non voglio limitarmi a sedere in panchina, sono qui per vincere e giocare il derby”; cosi parlò Etrit Berisha. Detto fatto, ci ha messo meno di 5 mesi per mantenere la parola data il portiere nato a Pristina, in Kosovo, ed emigrato in Svezia per diventare famoso. Il portiere non era il suo ruolo, come riportato dal Corriere dello Sport: lo ha scoperto quasi per caso il giorno in cui l’allenatore dalla fascia sinistra che di solito occupava lo mise tra i pali in seguito all’infortunio dell’estremo difensore titolare.

Un destino che si ripete quello di Berisha che, qualche anno dopo, non ha esitato ad infilare i guanti e a blindare la porta biancoceleste contro l’Inter, al debutto. Non si emoziona facilmente il numero uno albanese, lo dimostra anche la freddezza nel calciare i rigori; riflessivo, ama visitare musei ed i balli latino americani, due mondi apparentemente in contrapposizione, che riescono a trovare equilibrio nella stessa anima.

[Matteo Vana – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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