Lazio torna a guardare alto

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Lo sguardo puntato sul cielo plumbeo, la Lazio vuole guardare in alto. Obiettivo del giorno: battere il Siena. Seduto in quel caffè, io non pensavo ad Auronzo. Il giorno dopo il famoso 29  Settembre di Battisti, day after, all’Olimpico arriva il Siena dei brutti ricordi precampionato. Niente Tre Cime di Lavaredo, anche se il clima non promette nulla di buono: nuvoloni cupi Auronzo-style per la partita del riscatto. Squadra ostaggio di due sconfitte consecutive, di diverso sapore: il dominio contro il Genoa e la disfatta, anche figlia di episodi, di Napoli. Niente Lazio-style Village, o Lazio-Summer Camp, il clima amichevole che ha accompagnato la sconfitta estiva firmata Larrondo è ben lontano: contro il Siena di Cosmi la Lazio non ha scelta. Parola di Garibaldi, o si fa la vittoria, o si muore. Parola di Lazio, o si fa la vittoria, o Auronzo è vicina: “Vince sempre chi più crede”, lo striscione innalzato dalla Nord.

FORMAZIONI – Petkovic sceglie la via della fiducia: manda in campo titolare Ederson al posto di Hernanes, un pò acciaccato, Candreva e Mauri a supportare Klose. Davanti a Marchetti ritorna la coppia titolare Biava-Dias, rimandato Ciani. Niente Larrondo per il Siena, gli incubi estivi sono spettro lontano, davanti Cosmi si affida  Calaiò. Sempre di attacco si tratta per Ze Eduardo, l’altra punta, ma influenzale. Fischi per Mauro Zarate durante la lettura delle formazioni: un figlio prediletto è per sempre, ma ogni tanto va rimproverato.

PRIMO TEMPO – La trama è da film già visto: il Siena alza sin dall’inizio le barricate, la Lazio si riversa in attacco: subito angolo e mischione selvaggio in area, primi lampi di Ederson, non solo in cielo. Neanche 10′ e Klose, in ripiegamento difensivo falcia Valiani come fieno fresco: è giallo. 15′ minuti, e  la prima palla gol pericolosa è di marca Siena: lanciato a rete Calaiò, solo un miracolo di Marchetti salva il risultato.  Calcio d’angolo di Ledesma, svetta sul primo palo Ederson, all’esordio da titolare, e batte Pegolo. Vantaggio Lazio, primo timbro stagionale di Honorato Ederson. Minuto 25: Pegolo al limite dell’area stende Mauri, non c’è alcun dubbio ci sono gli estremi per il calcio di punizione e  il rosso diretto, per tutti ma non per Russo: non fischia nulla, tra gli ululati di disappunto dello stadio. Niente rosso per Pegolo, ma Mauri si becca il giallo per proteste. Ancora Pegolo, appena graziato, frana nuovamente su Klose, evidentemente bramoso di essere sanzionato: è giallo, e rigore. Ledesma dagli 11 metri non sbaglia, e la Lazio raddoppia. 1′ di recupero, Calaiò in tuffo d’angelo in area viene ammonito per simulazione: l’azione è da rivedere.

SECONDO TEMPO – Cosmi toglie Angelo sull’out di destra, e mette dentro Sestu, fuori Verre dentro Paolucci. Una pioggia battente accoglie i giocatori in campo, li accompagna in coro insieme alla Curva Nord.  Il Siena prova a impensierire la retroguardia biancoceleste con un paio di traversoni pericolosi, ma è il sinistro velenoso di Mauri a costringere Pegolo a rifugiarsi in angolo. Al 60′ passarella tra gli applausi per Ederson: entra al suo posto Onazi. La partita fluisce senza sussulti, Sestu prova ad affondare sulla fascia, ma raramente i suoi cross trovano la deviazione. I toscani provano la via degli esterni: spesso la risposta dei terzini biancocelesti è attenta, un Quo vadis perentorio che non lascia velleità realizzative agli avanti senesi. Passano cinque minuti, si invola Mauri, cross al bacio per Candreva, la sua girata al volo finisce alta. Entra il Profeta Hernanes, out Gonzalez.

Entra anche Reginaldo per Valiani al 30′, mentre la Nord inneggia a Petkovic e Russo si merita un’ulteriore dose di fischi figlia di una conduzione di gara tutto meno che positiva. Il neoentrato prova due minuti più tardi il giro, ma Marchetti battezza fuori. Esce Mauri per Cavanda. Gol in mischia al 46′ di Paci sugli sviluppi del calcio d’angolo, ma è troppo tardi. Il match ha poco altro da incidere sul tabellino, c’è tempo solo per vedere la furia (ingiustificata) di Cosmi,Obiettivo raggiunto, 3 punti in tasca, sguardo rivolto verso l’alto. Il giorno dopo quel famoso 29 settembre di Battisti, seduto in quello stadio, io non pensavo ad Auronzo: o si fa la vittoria, o si muore. Si dice sia stata pronta la risposta dei garibaldini,  come quella della Lazio contro il Siena: si fa la vittoria, si fa la vittoria.

[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]