Lazio-Udinese 2-1: buona la prima dei biancocelesti

321 0

logo-lazioROMANon servono altri ciak, allo stadio Olimpico è buona la prima. Il film del campionato 2013-2014 inizia nel migliore dei modi, nel primo tempo sembra di essere addirittura a Hollywood. La Lazio fatica, ma riscatta la sconfitta in Supercoppa con la Juve. Udinese al tappeto per 2 a 1: Hernanes e Candreva (su  rigore) gli attori protagonisti, nella ripresa la rete di Muriel serve solo a fare da comparsa.

FORMAZIONE RIVOLUZIONE – Petkovic sorprende tutti, tre cambi rispetto alla formazione pronosticata alla vigilia. Cambio totale in difesa e in cabina di regia: dentro Novaretti, Cana e Biglia per Biava, Dias e Ledesma. Dovranno faticare i senatori, il loro posto non è mai stato così in discussione. A sorpresa niente 4-1-4-1, il modulo resta il 4-2-3-1 utilizzato contro la Juve: Marchetti in porta, Cavanda e Radu sulle fasce, con Biglia ed Hernanes che si piazzano davanti al pacchetto arretrato. Gonzalez parte dalla destra sulla linea dei trequartisti, completata da Candreva al centro e Lulic a sinistra. Klose è l’unica punta, ma non soffrirà di solitudine durante la partita.

PRIMO TEMPO – Squadre arrabbiate per le sconfitte rimediate in settimana, ci mettono cinque minuti a dimostrarlo. Bagarre in mezzo al campo, nessuno tira indietro il piede. Naldo viene ammonito da Gervasoni dopo soli sessanta secondi per un fallaccio ai danni di Hernanes, poco dopo stesso provvedimento per Novaretti che tenta di anticipare senza successo in scivolata Di Natale. Il primo brivido corre sulla schiena di Kelava, anzi sul palo alla sua destra: Candreva viene lanciato in profondità, si accentra e appena entrato in area lascia partire un destro velenoso sporcato da Danilo sul legno. Una manciata di minuti ed è Gonzalez a sfiorare il vantaggio con un bel colpo di testa su cross dalla destra di Cavanda. Al 13’ Hernanes mette a tacere le polemiche sul suo nome. Zitti tutti, il brasiliano è ancora fondamentale: percussione dalla sinistra, il numero 8 resiste alla carica di Danilo con una spallata, poi fionda in porta un sinistro di rara bellezza e potenza che si infila sotto la traversa e buca la porta. Esulta il Profeta, la sua è una capriola scaccia-critiche. Provate a cercarne una del genere in giro per il mondo, troverete qualche difficoltà. La Lazio non si ferma, vuole il raddoppio. Lo trova 3 minuti dopo: filtrante di Candreva per Klose, l’attaccante salta Kelava e viene messo giù.  Rigore netto e giallo per il croato. Dal dischetto si presenta Candreva, ancora a metà tra le due squadre in campo. Palla da una parte e portiere dall’altra, così come l’Udinese e il suo futuro nella Capitale. La Lazio gioca col sangue negli occhi, continua ad attaccare come se nulla fosse. E lo fa con tutti i suoi effettivi: Hernanes dal limite, Biglia e Radu dalla distanza. E’ un primo tempo spettacolare quello della banda Petkovic, vicinissima al terzo gol al 39’ con Klose. Candreva serve il tedesco, velo per il “Tata” che restituisce al panzer un cioccolatino soltanto da scartare. Combinazione perfetta, non proprio la conclusione dell’attaccante che grazia Kelava sparando alto.

SECONDO TEMPO – Guidolin prova a dare la scossa, ma tira fuori il giocatore più rappresentativo. Muriel prende il posto di Di Natale (il suo impiego part-time era previsto), nella Lazio invece dentro Dias per Cana. I quindici minuti di intervallo non servono a niente, la ripresa inizia sulla scia della prima frazione. Danilo atterra Klose al limite dell’area, Hernanes va sul punto di battuta: il Profeta mira il palo del portiere, respinta goffa dalle parti di Lulic. Il bosniaco – che conosce bene quella porta – grazia Kelava e spedisce sul fondo da posizione favorevole. Passano i minuti, l’Udinese comincia ad affacciarsi nella metà campo biancoceleste. Paradossalmente il gol che accorcia le distanze arriva in contropiede. Klose serve Hernanes che cincischia all’altezza dell’area di rigore e viene fermato da Danilo. Ripartenza fulminante, il neoentrato Lazzari lancia in profondità Muriel, che si presenta tutto solo davanti a Marchetti e lo supera con un tocco morbido. E’ il 60’, i friulani ci credono, la rete subita stordisce i biancocelesti che passano al 3-5-2 con Cavanda e Lulic esterni di centrocampo: Biglia viene ammonito per un brutto intervento su Basta, Gonzalez per proteste. Muriel suona la carica, Marchetti è provvidenziale in uscita bassa su Lazzari. L’occasione del pareggio però capita al 75’ sul sinistro di Zielinski, spedito in campo da Guidolin al posto di Pinzi. Dias si addormenta e perde palla sul pressing di Maicosuel, pallone in mezzo per il giovane trequartista polacco che conclude clamorosamente alto da due passi. Petkovic corre subito ai ripari e sostituisce un ottimo – ma stanchissimo – Gonzalez per la freschezza di Onazi. La musica non cambia, è ancora l’Udinese a fare la partita. La fatica si fa sentire, la Lazio sembra un’altra squadra rispetto a quella ammirata nel primo tempo. Klose non tiene più un pallone, a 8’ dal termine viene richiamato in panchina per Floccari. L’Udinese spinge, i biancocelesti provano a ripartire in contropiede con Lulic senza successo. I sei minuti di recupero sono un’agonia, tra gli ultimi tentativi della Lazio e le ripartenze dei bianconeri. Il fischio finale di Gervasoni è una liberazione, Petkovic e i suoi portano a casa i primi tre punti di un campionato che si preannuncia lunghissimo.

[Carlo Roscito – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]