In casa biancoceleste impazza l’euforia post derby e i sogni impossibili ridiventano probabili. Dopo il secondo sgambetto consecutivo nella stracittadina alla Roma ed un terzo posto sempre più consolidato, squadra e tifoseria calano la maschera mirando dritti, dritti alla zona Champions (o forse anche a qualcosa di più). Le vittorie danno forza e consapevolezza e la Lazio adesso ce l’ha. Prendere 4 punti su sei al Milan, fare bottino pieno con i giallorossi e avere in programma due scontri diretti dal sapore d’Europa: con il Napoli in casa e la Juventus fuori, spalancano a tutti la porta dei desideri.
A Formello c’è un’aria frizzantina che sa di primavera. È la primavera biancoceleste dal gusto di rinascita che mette benzina nelle gambe di Klose e compagni e idee nuove in società. La squadra sul campo lotta e si impegna per scardinare il duopolio di Milan e Juventus, Tare e Lotito invece riallacciano i contatti con mezza Europa. L’obiettivo principe è ormai chiaro, costruire la Lazio che verrà e cancellare del tutto la figuraccia incassata nel mercato invernale. Si lavora sottobanco per regalare in estate due o tre colpi importanti. L’idea è quella di rinforzare tutti i reparti. Serve un centrale di difesa che possa affiancarsi ad Andrè Dias ma non solo. Due esterni da alternare a Radu e Konko, un mediano dai piedi buoni e sicuramente un attaccante.
Dunque occorre investire, per rinforzare la nuova Lazio, anche in chiave europea, ma soprattutto l’imperativo è non commettere più errori, inquadrando per bene obiettivi possibili e non false chimere. Tra i settori del campo in cui operare con più attenzione senza dubbio c’è quello difensivo. Una caterva di gol incassati da inizio anno (ben 26) e tanti infortuni, che ne hanno minato la solidità, ora spediscono la difesa in cima ai reparti da sistemare. L’imperativo è rinforzare, ma pure svecchiare, anche se sponda rinnovi sembra ormai ad un passo quello di Giuseppe Biava, che carta d’identità alla mano non è certo un ragazzino. Si riflette su come intervenire per donare linfa nuova alla retroguardia biancoceleste.
Non è tempo di promossi e di bocciati, ma quest’anno in difesa si stenta a trovare chi ha strappato la sufficienza. Un po’ gli infortuni, un po’ la discontinuità, la retroguardia laziale sino ad ora non ha esaltato affatto. La riflessione del diesse Tare, negli ultimi giorni, è ricaduta proprio sul reparto arretrato e in particolare sui terzini. Restano “attenzionati” diversi centrali importanti sparsi nei campionati di mezzo mondo (vedi Rever e Rodolfo, ndr), ma ad oggi l’idea in casa Lazio è quella di trovare delle valide alternative a Stefan Radu e Abdulay Konko, troppo spesso quest’anno fermi ai box.
Sia il rumeno che il francese hanno deluso le aspettative, alternando brevi periodi “d’oro” a lunghi tratti di buio totale. C’è voglia di investire in forze fresche e nomi nuovi specie lì dietro. È mancata la reattività a questa Lazio, tant’è vero che l’uomo insostituibile di Reja è diventato Speedy Lulic. Senza la sua benzina nelle gambe e senza la corsa di Alvaro Gonzalez, l’altro motorino di centrocampo, Klose e compagni hanno faticato non poco a chiudere gli avversari alle corde. Servono giocatori nuovi che permettano il cambio di passo specialmente sulle corsie esterne. Il radar biancoceleste da quelle nefaste ore di gennaio non si è mai fermato. Di nomi ne ha captati decine, forse anche centinaia. Un’attenzione particolare però Igli Tare la sta riservando a due giocatori proposti pochi giorni fa a Formello.
Si tratta di due calciatori tedeschi, che prestazioni e rendimento hanno spedito sui taccuini dei direttori sportivi di mezza Europa. L’input è piovuto da alcuni operatori di mercato che lavorano in Germania, ma il benestare sulle canditature è arrivato puntuale da Miro Klose. Il primo, il più appetito dalla Lazio, ma non solo, è Marcel Schmelzer. Si tratta dell’esterno sinistro del Borussia Dortmund attualmente capolista in Bundesliga. Di lui in Germania ormai si tessono solo lodi. Motorino inesauribile dei BVB è detentore del titolo tedesco con il Borussia e punta alla doppietta. Tra le sue doti c’è: corsa, tenuta atletica ed una spinta inesauribile sulla fascia, caratteristiche che non sono sfuggite al sagace Low, tanto che a 24 anni Schmelzer è diventato titolare inamovibile in nazionale. Klose gli ha già parlato a lungo della Lazio e lui ne è rimasto colpito. Il contratto con il Borussia è in scadenza nel 2014 ed è affascinato dal campionato italiano, anche se alla sua porta e a quella del Borussia ha bussato forte il Real Madrid. Tare ha ricevuto informazioni su di lui e i primi sondaggi hanno lasciato intendere che il difensore sarebbe pronto a tentare l’esperienza in Serie A.
Per ora si tratta di contatti, idee, che potrebbero trasformarsi però in trattative. Il costo del cartellino si aggira sui 10 milioni di euro, ma li vale davvero tutti. La chance di regalarsi un locomotiva come Schmelzer sulla stessa corsia di Lulic stuzzica e non poco il presidente Lotito, che ha dato mandato al diesse biancoceleste di monitorare la situazione del calciatore. Schmelzer, come detto è un terzino sinistro con il vizio di spingersi in avanti. Gioca nel ruolo di Stefan Radu, con il quale potrebbe alternarsi in base alle circostanze, ma in più concederebbe al rumeno la chance di spostari al centro della difesa , per far coppia con Dias. Progetti, idee, canditature, che nel giro di poche settimane potrebbero dunque trasformarsi in obiettivi più o meno concreti, come quella di un altro tedesco offerto alla Lazio:
Roberto Hilbert centrocampista del Besiktas. L’infortunio di Brocchi, (ormai over 35) e il flop di Cana a centrocampo ha posto all’ordine del giorno innesti nuovi sulla mediana. Forte fisicamente e rapido negli inserimenti Hilbert 28 anni ad ottobre è un nome che Igli Tare tiene annotato sulla sua agenda. Pilastro dello Stoccarda per 4 anni con 120 presenze e 16 gol, il mediano tedesco (nel giro della nazionale dal 2007, ndr) è approdato nel campionato turco da due anni. Hilbert che quest’anno ha guidato il club turco in Europa League ha una voglia matta di affermarsi in un campionato importante come quello italiano. Fame di calcio, lavoro e dedizione, tutte caratteristiche queste, che fanno parte del bagaglio di Roberto Hilbert. Sul campo ricopre diversi ruoli.
Gioca da interno destro in un centrocampo a tre, ma sa muoversi anche da esterno alto e basso. Un jolly completo che nella Lazio potrebbe sostituire sia Brocchi che Konko. Una duttilità questa, che legata anche ai costi abbordabili del suo cartellino, si parla di 3 o 4 milioni di euro, (ma forse anche meno, visto che è in scadenza nel 2013, ndr) rendono il nome di Hilbert caldo, anzi caldissimo per il prossimo mercato biancoceleste. Progetti, manovre e contatti, che prendono forma e consistenza a fari spenti. Tare ci lavora in gran segreto, mentre la squadra corre e suda sul campo per raggiungere il suo sogno europeo. Il futuro è alle porte e per la Lazio potrebbe rivelarsi davvero interessante.
[Alessandro Zappulla – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]