FORMELLO – La Lazio torna in campo per preparare l’evento più atteso. Questa volta non c’è la pressione di una stagione da salvare in 90’ o la tormentata attesa di un popolo ferito in cerca di riscatto. Questa volta non c’è una festa da rovinare, ma un primato da difendere, magari caricandosi con il precedente del 18 aprile scorso, quando la doppietta di Vucinic cancellò una prestazione fino a quel momento impeccabile.
CAMBIO DI PADRONE – Era una Lazio fragile mentalmente, in balia degli eventi ed incapace di sovvertire le difficoltà. Il processo di crescita mentale che l’ha traghettata fino alla testa della classifica era ancora in uno stato embrionale, solo apparentemente frenato dagli sfottò dei dirimpettai cittadini. “State andando in B”, cantava la Curva Sud mentre pregustava il titolo di campione d’Italia. Poco più di sei mesi più tardi, la Capitale ha un nuovo padrone, meno “spaccone”, ma altrettanto consapevole delle proprie potenzialità.
“Ora abbiamo raggiunto una grande maturità, domenica manterremo la lucidità necessaria per affrontare il derby”: pochi minuti dopo aver sbancato il “Renzo Barbera” è lo stesso Reja ha sintetizzare in poche parole il suo capolavoro di fine psicologo. Lo scorso anno si avvicinò al suo primo derby capitolino promettendo battaglia: “Soffriremo, combatteremo, dovranno passare sotto le nostre grinfie”, prometteva il goriziano quasi a spronare un gruppo bisognoso di essere caricato a dovere per garantire il giusto approccio alle gare. Oggi la voglia di assalire ogni pallone vacante, di sacrificarsi per la causa e di fare fronte comune sono le virtù che caratterizzano la sua creatura: “Non credo ci sia il rischio di caricarlo troppo, la nostra è una squadra che va al sodo e non di fioretto, ormai ha una mentalità che gli permette di soffrire in tutte le partite”. Lucida, matura, umile come una provinciale ed autoritaria come una grande, oggi la sua Lazio ha iniziato la marcia di avvicinamento alla sfida con i giallorossi con la serenità di chi è consapevole di aver intrapreso la via giusta.
RIPRESA TRA CERTEZZE E PRIMI ABBRACCI – Ieri la “nuova” Lazio si è ritrovata nel quartier generale di Formello, dove è stata abbracciata dai suoi sostenitori. Erano una quarantina, ma c’è da scommetterlo, nel corso della settimana si faranno sempre più numerosi. Si è ritrovata sempre più solidamente al comando del campionato, ma senza la presunzione di essere imbattibile. Conosce i suoi punti di forza, ma non trascura i suoi limiti, per capirlo basta vedere il modo in cui protegge la sua porta in campo. Non abbassa le difese, resta ancorata ai suoi meccanismi fin qui ben oliati. Oggi la Lazio è un puzzle perfetto, in cui ogni tassello trova la sua sublimazione completandosi con quello a lui vicino.
STENDARDO, UN SETTO NASALE DA VENDICARE – Così come il monumentale Dias si sposa a meraviglia con il suo compagno di reparto Biava. Dopo nove intense giornate e appena sei reti subite, il brasiliano e il bergamasco non potranno fare coppia. Ieri è arrivata la conferma della squalifica per il doppio giallo di Palermo, l’ex genoano contro Borriello e compagni lascerà il posto a Guglielmo Stendardo, che guarda caso l’ultima volta che scese in campo dal primo minuto in campionato fu proprio il 18 aprile scorso. Il duello con Toni durò appena 7’, in uno scontro di gioco con lo spilungone di Pavullo ci rimise il setto nasale. Minacciò la querela, domenica avrà l’occasione di vendicarsi sul campo. Da Toni a Borriello, le qualità aeree di Willy saranno importanti, verranno preferite alla rabbia repressa di Diakitè e all’accentramento di Radu, che sulla sinistra dovrebbe vedersela con Perrotta. La prima conferma è arrivata già nella ripresa odierna, quando il centrale partenopeo ha disputato la partitella che ha aperto la seduta di lavoro al fianco del brasiliano.
LICHTSTEINER SOGNA IL BIS – I pericoli maggiori arriveranno sull’out mancino, in cui transiteranno Menez e/o Vucinic. Spauracchi tecnici e veloci, da tenere a bada con un occhio di riguardo. Quello che in settimana chiederà Reja a Lichtsteiner, che rispetto al duello con Ronaldinho difficilmente verrà bruciato dal giovane Cavanda. Ieri lo svizzero è stato applaudito all’ingresso del centro sportivo dai tifosi presenti, che gli hanno chiesto di infilare nuovamente la rete dei cugini, così come accadde in occasione del 4-2 di rossiana memoria. “Buttajela dentro un’altra volta”, ha gridato un giovanissimo, risposta affermativa quella dell’elvetico.
VERSO LA CONFERMA DEL 4-2-3-1 – Stendardo per Biava, a meno di contrattempi fisici. dovrebbe essere questo l’unico avvicendamento rispetto alle ultime 4 uscite. Per il resto, a partire da oggi, quando inizieranno le prime vere prove tattiche, si continuerà a lavorare sullo stesso assetto tattico, il 4-2-3-1, e gli stessi interpreti dei successi con Chievo, Brescia, Bari, Cagliari e Palermo. Brocchi resta in netto vantaggio su Francelino Matuzalem per fare coppia con Ledesma davanti la difesa. L’ex rossonero e l’argentino sono il vero segreto della compattezza difensiva biancoceleste. Un taglia e cuci dall’alto peso specifico, al quale difficilmente Reja potrà fare a meno in un incontro così delicato.
ZARATE A SINISTRA, MAURI A DESTRA – Agiranno ancora in coppia, coprendo le spalle al trio di trequartisti formato da Mauri, Hernanes e Zàrate. Se il brasiliano avrà il compito di ostacolare in prima battuta le geometrie di De Rossi per poi rifinire la manovra nei ribaltamenti di fronte, il brianzolo ed il numero 10 continueranno a sdoppiarsi nel doppio ruolo di faticatori ed attaccanti esterni. Un occhio di riguardo sarà inevitabile sulla corsia che vedrà protagonista il giocatore più offensivo del centrocampo giallorosso. Sulla carte Ranieri dovrebbe schierare Perrotta a destra ed uno tra Menez e Vucinic a sinistra (l’altro dovrebbe affiancare Borriello in avanti). Come è avvenuto anche a Palermo, sarà il nazionale azzurro a piazzarsi nella zona più calda, con Zàrate che dovrebbe stazionare ancora una volta sulla sinistra, dove ingaggerà il duello con Cassetti.
DIFFERENZIATO PER FLOCCARI, ROCCHI SPERANZE AL LUMICINO – Il tutto dovrebbe essere ultimato dai movimenti in avanti di Sergio Floccari, che dovrebbe costringere capitan Rocchi alla settima esclusione consecutiva, se non si considera la notte di Coppa Italia con il Portogruaro. Proprio lui, l’uomo derby per eccellenza (a segno 5 volte su 12 confronti con la Roma), l’unico ad andare a rete lo scorso anno, il più festeggiato all’ingresso dei cancelli, rischia seriamente di partire dalla panchina. A meno di problemi fisici. Ieri, per esempio l’attaccante calabrese, in cerca di riscatto dopo l’errore dal dischetto nella scorsa stagione, non si è allenato con il resto del gruppo (possesso palla, partitella a campo ridotto e scarico per coloro che sono scesi in campo a Palermo), limitandosi ad un lavoro differenziato a bordo campo con il preparatore Bianchini. Dovrebbe trattarsi di un semplice affaticamento muscolare e poco di più.Se ne saprà di più nelle prossime ore.
MUSLERA FERMO, MATU-BRESCIANO-FOGGIA OK – Buone notizie arrivano da Bresciano e Matuzalem, che dopo aver assistito dalla tribuna della “Favorita” all’ultimo successo, ieri sono scesi in campo senza problemi: “Sto bene, nessun pericolo per il derby”, ha rassicurato l’australiano prima di iniziate l’allenamento. Completamente ristabilito anche Pasquale Foggia, che ha smaltito la fastidiosa contusione al collo del piede sinistro rimediata con il Portogruaro. Non è sceso in campo con il resto della compagnia Lionel Scaloni, così come Fernando Muslera che accusa un affaticamento muscolare alla coscia destra. L’allarme ancora non è scattato, ma nella settimana del derby l’apprensione è sempre dietro l’angolo. Maggiori informazioni circa la reale entità del problema muscolare arriveranno questa mattina, quando il numero uno biancoceleste sarà nuovamente visitato dallo staff medico. Solo dopo l’ulteriore controllo si deciderà se approdire la situazione con accertamenti strumentali. La ripresa degli allenamenti è prevista oggi alle ore 10:30 e alle ore 15:00.
[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]