Le rivoluzioni d’aprile: la programmazione e le grandi manovre cominciano a prendere forma

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E’ tempo di riflessioni, sul futuro, sulla prossima stagione. E’ tempo di resistere alle offerte per gli allenatori. E’ tempo di capire se quale delle strategie che sono lì sul tavolino e ora di rendere realtà.

Naturalmente i risultati contano. Sarebbe bastata una vittoria a Firenze a Luigi Delneri per avere molte più possibilità (di quante ne ha ora) di rimanere sulla panchina della Juventus. Sarebbe bastato insomma un finale di stagione entusiasmante (e perché no la qualificazione in Champions League) per rendere una stagione difficile molto meno complicata. Il pari non ha entusiasmato nessuno, in realtà. E così la Juve, che ancora non ha pienamente deciso, si guarda intorno sempre con più interesse. Difficilissimo che possa tornare in Italia Spalletti. Molto difficile arrivare a Mazzarri. Il presidente De Laurentiis non ha assolutamente intenzione di lasciarlo andare. Per convincerlo qualcuno dovrebbe rompere i rapporti con lui: o la Juve o Mazzarri.

Nessuno dei due ha questa intenzione. Più “semplice” Mancini: vincere l’FA Cup con il suo City potrebbe lasciarlo soddisfatto e voglioso di rimettersi in gioco in Italia. Non vincerla potrebbe convincere il suo presidente a mandarlo via. Lui l’occhiolino alla Juve l’ha sempre strizzato e l’incontro con l’amico-procuratore De Giorgis, l’altro giorno a Milano è stato si di cortesia ma anche il primo approccio per capire se la strada è percorribile. Lo è. E questa è già una buona base per la Juventus. Che ha bisogno di un nome importante per ripartire (Villas Boas poteva essere un nome affascinante ma giustamente ha deciso di rimanere un altro anno al Porto), altrimenti rimane con Delneri. Per dare continuità al progetto tecnico-tattico iniziato lo scorso anno. E a questo proposito: arriveranno – parola di Marotta – due o tre grandi giocatori, non c’è bisogno di rifondare quest’anno. Nel mirino sicuramente Michel Bastos del Lione (la’lter ego di Krasic sulla fascia sinistra). A centrocampo si proverà a riscattare Aquilani: ma c’è bisogno che il Liverpool abbassi le pretese. In avanti bisognerà capire cosa succederà: torna Quagliarella (dopo l’infortunio), rimane Del Piero, Matri è una garanzia, Iaquinta c’è stato soltanto a singhiozzo, Toni ha anche il secondo anno di contratto.

In più ci sono Giovinco (che il Parma vorrebbe riscattare) e Amauri. E’ un bel rebus: tutti non rimarranno. La sensazione è che saluterà chi avrà offerte e possibilità. E allora a quel punto ci sarebbero i soldi per un bel colpo anche in avanti: non Tevez, almeno non per il momento. La questione Buffon è invece diversa. L’interesse della Roma ancora non si è concretizzato e la società sta pensando: ma davvero mi conviene vendere il miglior portiere del mondo degli ultimi 10 anni? Anche qui, chi vuole Buffon deve almeno fare una telefonata, altrimenti a saldo non finisce…Ai saldi potrebbe essere costretta l’Inter se vuole rinnovare il proprio organico. Salvo clamorosi ribaltoni rimane Leonardo, difficile trovare di meglio in giro (difficile anche che torni Mourinho). I prezzi dei giocatori non sono certo gli stessi del post triplete, le prestazioni neanche. E così Maicon o Milito (che peraltro guadagnano molto) tanto per fare due nomi non hanno le stesse valutazioni della passata stagione. Ma qualcosa all’Inter cambierà. Molti nerazzurri sono sul mercato, pochi gli incedibili. Bisogna abbassare l’età media e dare prospettiva futura. Il reparto su cui si punterà più forte però è il centrocampo: il sogno è Fabregas, Modric e Ganso gli altri nel mirino.

Il Milan è quello che avrebbe bisogno di meno ritocchi (d’altronde la stagione è stata decisamente buona) e ha anche 70 milioni di rosso da tenere in considerazione. Non ci saranno cessioni, ha subito rassicurato Galliani. E allora da dove arriveranno i soldi? Dal risparmio sugli ingaggi: è su questo che sta lavorando l’ad rossonero da diverso tempo… Il Napoli pure ha nel centrocampo il suo reparto su cui intervenire. I nomi li stiamo facendo da tanto tempo, la difficoltà è sempre la stessa: prendere un giocatore da Napoli, da questo Napoli, che non abbia un ingaggio da faraone e che allo stesso tempo sia disposto a cedere il 100% dei suoi diritti di immagine alla società di De Laurentiis. Per Bigon non sarà semplice.

[Luca Marchetti – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]