Nonostante si parli di due squadre con una tradizione ormai radicata (il Lecce fu fondato nel 1908, il Cagliari nel 1920) non sono tantissimi i precedenti che le hanno viste fronteggiarsi in terra salentina. Appena sedici, infatti, le sfide totali, così distribuite: 10 vittorie dei giallorossi, 3 pareggi e 3 vittorie.
La prima sfida tra i due team si ebbe nella stagione 1928-29, campionato di Prima Divisione: terminò 2-1 per i padroni di casa. La rivincità arrivò nel 1931-32, con i rossoblu che vinsero 0-2, non sul campo ma a tavolino: difatti, la gara si sarebbe dovuta giocare sul neutro di Foggia, ma per motivi economici il Lecce non vi si recò e fu anche penalizzato di un punto.
Dopo questo episodio figlio di un calcio d’altri tempi, bisognerà aspettare la stagione 1976-77 per rivedere Lecce e Cagliari affrontarsi tra loro. I rossoblu di Toneatto erano appena retrocessi in B, e sarebbero tornati in A al termine della stagione se non fosse stato per l’increscioso episodio capitato nella gara di ritorno (venne scagliata dagli spalti un’arancia che colpì il pugliese Cannito, gesto questo che ribaltò l’1-0 verificatosi sul campo in uno 0-2 a tavolino) che costò la promozione ai rossoblu. Quel Lecce-Cagliari terminò tuttavia per 0-0, e ad esso, fecero seguito, nelle stagioni successive, due vittorie di fila dei giallorossi per 2-0 nel 1977-78 e per 2-1 nell’anno della seconda promozione in A, il 1978-79.
Nel 1983-84, dopo la parentesi di quattro stagioni in A dei rossoblu, Lecce e Cagliari tornarono a confronto e gli isolani si aggiudicarono per la prima volta l’intera posta sul campo in una partita a dir poco rocambolesca: l’italo-venezuelano Paciocco firmò l’1-0 per i salentini in apertura, all’86’ l’inossidabile terzino Lamagni trovò il pari e proprio allo scadere, l’ex centravanti del Cattolica Massimo Gori firmò una delle sue rare segnature con la maglia dei sardi.
Sarebbero dovuti trascorrere dieci anni perché il Cagliari trovasse nuovamente punti in territorio leccese: nelle tre successive sfide, infatti, i rossoblu raccolsero altrettante sconfitte; da segnalare, in particolare, il 2-0 del 1990-91 nella prima sfida disputata in A. Segnarono Marino al 7′ e l’ex Virdis al 90′. A proposito di questa seconda rete, c’è un curioso aneddoto che la caratterizza: il portiere Ielpo fu espulso per evitare la segnatura, l’attuale mister dell’Inter Ranieri aveva finito le sostituzioni e in porta andò l’ala destra Cappioli. Virdis calciò una punizione chirurgica sulla quale l’improvvisato estremo difensore nulla poté firmando così il raddoppio per i suoi.
L’ultima vittoria dei rossoblu arrivò nell’occasione successiva, stagione 1993-94: davanti c’era un Lecce abbastanza disastrato, tornato in A dopo due stagioni in cadetteria ma che si trovò a dover vendere tutti i propri pezzi migliori per far fronte alle difficoltà economiche. Il risultato fu un campionato in cui i pugliesi si distinsero per il minor numero di punti ottenuto nei campionati di massima serie a diciotto squadre (appena undici, anche se allora vigeva ancora la regola dei due punti per vittoria) e una successiva stagione in B altrettanto fallimentare. In quella circostanza, fu Oliveira a decidere il risultato con una segnatura al minuto 42.
Da allora, i leccesi ebbero un andamento a dir poco irregolare che li portò a comportarsi come un ascensore impazzito che si muoveva dalla A alla B con cadenza stagionale includendo, appunto, l’occasionale puntata in C1 del 1995-96. Con Ventura in panchina, i pugliesi centrarono due promozioni di fila che li videro tornare in A proprio nell’anno in cui il Cagliari retrocedeva nello spareggio di Napoli contro il Piacenza; l’allenatore genovese fece armi e bagagli per la Sardegna portandosi dietro alcuni elementi di fiducia (Cavezzi, Centurioni, Macellari, De Patre) e il Lecce, privo della sua guida, tornò in B proprio mentre i rossoblu con il loro nuovo mister festeggiavano l’immediata risalita nel calcio che conta. Tutto questo alternarsi portò le due squadre a reincontrarsi nella stagione 1999-2000. Rispetto all’ultima sfida, la situazione si ribaltò: il Lecce, ancorché una matricola, era una squadra in salute, mentre il Cagliari visse la peggior stagione della sua storia recente. La doppietta di Claudio Bonomi stese i rossoblu, che però trovarono comunque una nota lieta in una delle tante domeniche amare di quel campionato: la prima segnatura di un giovanissimo Daniele Conti, che in futuro avrebbe regalato ben altre soddisfazioni ai propri tifosi.
Dopo l’1-1 in B del 2002-2003 (Giacomazzi, ancora oggi capitano del Lecce, e Esposito i marcatori), le due squadre si sarebbero affrontate sempre in Serie A, con il Cagliari che ha raccattato la miseria di un pareggio nelle quattro sfide in questione. Da segnalare, in particolare, il 3-0 senza attenuanti subito nel 2005-2006 ad opera di Konan, Pinardi su rigore e Ledesma. Era il primo Cagliari di Ballardini, che aveva ben poco a che vedere rispetto a quanto visto nel 2007-2008 quando lo stesso tecnico romagnolo condusse i suoi a una salvezza esaltante.
Il pareggio in questione si verificò proprio nell’ultimo precedente tra le due squadre: fu un rocambolesco 3-3 con i rossoblu che riuscirono a buttar via due punti facendosi rimontare due reti nei minuti finali. Questa la sequenza dei gol: Acquafresca al 20′, Mesbah al 49′, Conti al 67′, ancora Acquafresca al 72′, Fabiano all’88’ e Corvia al 94′. Relativamente alla gara di domenica prossima, nessuna delle due squadre vanta degli ex nella fazione opposta.
[Nicola Adamu – Fonte: www.tuttocagliari.net]