L’attaccante del Lecce Gianluca Lapadula ha rilasciato dichiarazioni interessanti nel corso di una lunga intervista con Nicolò Schira.
LECCE – Gianluca Lapadula ha rilasciato una lunga intervista sul canale Instagram di Nicolò Schira. Queste le parole dell’attaccante del Lecce a cominciare dalla situazione attuale: “Sono giorni difficili, siamo rinchiusi in casa a Lecce. Sono con mia moglie Alessia e le tre bambine. Mi sono costruito una sala giochi con il Ping pong. Di mattina mi alleno, mentre il pomeriggio aiuto le bimbe con i compiti e gioco con loro. Corrono, colorano e smontano la casa: è più complicato star dietro loro che a certi difensori. La sera invece ci svaghiamo un po’ davanti alla TV. Ultimamente abbiamo visto Harry Potter e stiamo per iniziare Freud su Netflix”.
Poi spazio al calcio a cominciare dai primi passi: “Ho iniziato subito a giocare a 5 anni, ma facevo il portiere come mio papà. Ero un gatto tra i pali, ma ho fatto bene a spostarmi davanti. A 12-13 anni invece ero un mediano spacca-caviglie. Fino a 20 anni facevo l’esterno offensivo, finché a San Marino c’è stata la svolta. Anche nei momenti bui e in cui giocavo poco non mi sono mai scoraggiato e arreso. Ho sempre preso tutto in maniera solare e con gioia, il calcio è la mia passione e perciò non ho mai pensato di non farcela e di poter fallire l’obiettivo di arrivare in Serie A”.
L’avventura al Milan dopo l’exploit col Pescara: “Dopo i 30 gol di Pescara mi cercano Napoli, Lazio e Genoa, ma un giorno spunta il Milan che chiude l’operazione in 24 ore. Non c’è stato bisogno che mi convincessero. Il giorno prima della firma con il Genoa, chiamò Berlusconi e scelsi il Milan. Ero l’uomo più felice del mondo. Non potevo dire di no ai rossoneri. Il Milan per me è stato il coronamento di un sogno e di una scalata molto lunga partita dal basso. È stato bellissimo giocare a San Siro, i tifosi mi hanno sempre sostenuto. Ho avuto un rapporto speciale con il pubblico rossonero. Vincemmo la Supercoppa contro la Juve a Doha con il rigore di Pasalic e ci qualificammo all’Europa League”.
Dopo due anni in chiaroscuro l’arrivo a Lecce: “In estate avevo due-tre offerte, ma Lecce è quella che mi ha convinto di più per tanti aspetti: il progetto della società, la presenza di un allenatore bravo come Liverani e quella di un gruppo di giocatori. Lecce l’ho scelta subito: sapevo che c’era un bellissimo ambiente. Una piazza che vive di calcio e che consideravo l’ideale per me in quel momento”. E quella doppietta al San Paolo: “Una vittoria bella ed emozionante su un campo difficilissimo, abbiamo ottenuto tre punti fondamentali. Una doppietta al San Paolo è sempre speciale, poi a inizio secondo tempo avevamo preso gol e il Napoli attaccava per ribaltare la gara. Siamo riusciti a vincere sfruttando al meglio le nostre caratteristiche, un successo pesante giocando da grande squadra”.
E, infine, la chiosa su mister Liverani e sulla città di Lecce: “È super preparato in campo e porta avanti le sue idee da leader. Nel nostro modo di approcciare le partite c’è molto del suo. Farà una grande carriera. Sono come vi vedete, sempre schietto e senza filtro. Do sempre tutto e mi fa piacere che la gente i tifosi apprezzano il mio modo di essere, sarà per questo si crea un grande feeling con tutte le tifoserie. Mi piace tutto a livello culinario: vi consiglio il pasticciotto. Si vive molto bene, il clima è fantastico così come le spiagge. Saluto gli amici di Fasano dove sta mio cugino Donatello, Porto Cesareo e Savelletri”