LECCE – Luca Petriccione si racconta. Il centrocampista del Lecce ha parlato sui canali ufficiali del club salentino. Queste le sue parole a cominciare dalla situazione attuale: “Saluto tutti i tifosi giallorossi. Da poco ho avuto la fortuna di diventare padre, io e la mia compagna siamo preoccupati ma nello stesso tempo fiduciosi. La mia famiglia di origine è lontana 1000 km, i miei genitori sono diventati nonni da poco e cerco ogni giorno di mettermi in contatto con loro con le videochiamate. È pur vero che vorrebbero vedere la loro nipotina dal vivo. Come orari, la nostra vita è rimasta la stessa. Nostra figlia ogni tanto ci sveglia, però è abbastanza brava. Noi calciatori dobbiamo tenerci in forma per quando si riprenderà. Sfrutto il mio salone ed il mio piccolo terrazzo per fare attività fisica. Lo faccio spesso con la mia compagna. Ora spero di reperire un tapis roulant per correre un po’. Mia figlia mi tiene costantemente impegnato e, per questo, la giornata passa in fretta. Ho tanti hobby, guardo le serie TV, ascolto musica e mi piacerebbe imparare a suonare la chitarra, mi piace anche cantare musica italiana con la mia compagna”
Il centrocampista, ha poi, proseguito addentrandosi nell’argomento: “Mi manca la quotidianità, mi manca il pallone, mi mancano i miei compagni. Parliamo della passione più grande. Come persona invece mi mancano le passeggiate, mi manca vivere la città. Le tre cose essenziali sono la mia famiglia, i miei amici e il mio lavoro, il calcio per me è tutto. Spero passi tutto velocemente. Il campo mi manca tanto, mi manca la domenica con il Via del Mare pieno. Sono certo che sarà ancora più bello quando riprenderemo, oggi stiamo capendo che tutto ciò che avevamo era speciale. Con i miei compagni ci stentiamo sui social, tramite telefono e cerchiamo di scherzare da lontano. Finito tutto questo, porterò mia figlia al mare. A me manca tanto, io lo amo e per mia figlia sarà la prima volta”.
E sul bilancio stagionale dichiara: “Sono soddisfatto della stagione in Serie A. Per me era la prima volta e credo che dall’inizio sono cresciuto molto. Il mio punto di forza è la determinazione, la voglia di crescere e non mollare mai. Il nome Modriccione è qualcosa nata per caso, spesso cammino per la città e la gente mi chiama così. I miei idoli da piccolo erano Pirlo e Iniesta. Sono stati giocatori assurdi e rimarranno qualcosa in più per me. Mi reputo un giocatore con buona tecnica, sono un giocatore intelligente e furbo perché devo sopperire alla mancanza di fisicità. La nostra salvezza dovrà arrivare tramite il gruppo, la continuità del lavoro in questi anni con lo staff ed il mister e poi grazie alla nostra gente. Mando un abbraccio virtuale ai tifosi giallo-rossi e chiedo loro di stare a casa perché questo è l’unico modo per combattere contro il virus. Torneremo ad abbracciarci tutti insieme al Via del Mare”.
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