Sei anni, sei lunghi anni d’ attesa per il popolo salentino prima di poter tornare nel calcio che conta. Sei anni di delusioni cocenti, lacrime amare versate a Carpi, a Frosinone, a Benevento, a Foggia; umiliazioni su campi come Francavilla Fontana, Salò, Lumezzane, Lupa Roma ecc… oggi però le lacrime sono solo e soltanto di gioia!
Una cavalcata quella del Lecce che ha avuto come condottiero Fabio Liverani, subentrato alla quinta giornata a mister Rizzo (col breve interregno di Primo Maragliulo). Liverani che è riuscito nell’ impresa dove altri suoi predecessori avevano fallito. L’ex mister della Ternana è riuscito a gestire bene un gruppo costruito con pazienza e che vantava diversi giocatori top per la categoria, ma che ad un certo punto della stagione sembrava aver alzato bandiera bianca.
La stagione parte col morale sotto i tacchi per via dell’ ennesima beffa play off…la sconfitta ai rigori di Alessandria aveva lasciato tanta delusione e rabbia a un gruppo capitanato da Rizzo in panca e Lepore in campo. Gruppo a cui il Ds Meluso ha aggiunto un top player per la categoria come Matteo Di Piazza, l’esterno Di Matteo e Marco Armellino reduce da un gran campionato a Matera.
Il calendario presenta subito l’ ostica trasferta a Brindisi col Francavilla (subito beffa al 94mo con mugugni) e due scontri diretti in serie con Trapani e Catania, le due rivali più accreditate. Se col Trapani il Lecce la spunta meritatamente, a Catania è una vera e propria debacle…non solo in campo ma anche in panchina dove al termine del match Rizzo presenta le dimissioni.
Dopo la breve parentesi Maragliulo (ottimo tecnico, artefice tra l’altro del miracolo Lanciano) con vittoria sul Rende, inizia l’era Liverani a Catanzaro con una netta vittoria per 3-1. Da lì il Lecce inanella una lunga serie di successi convincenti (Bisceglie, Sicula, J. Stabia fino a Siracusa) intervallata solo dallo 0-0 casalingo con l’Akragas. A fine girone d’andata il Lecce consolida il primo posto mantenendo il Catania dietro di 4 lunghezze e soprattutto conscio della propria forza offensiva e solidità del reparto arretrato.
É tempo di mercato proprio tra i due scontri diretti (con annessa lunga pausa invernale). Il Lecce impatta 1-1 a Trapani giocando una delle migliori partite stagionali e poi si tuffa nel mercato…quel mercato che i tifosi pensavano potesse mettere le ali come fu un anno prima proprio al Foggia antagonista dei giallorossi. Invece si chiude con parecchi mugugni, senza il famoso trequartista invocato da tutti (Chiaretti, Strambelli, Bellomo, Rosina…nessuno di loro raggiunge l’accordo per diverse ragioni) e senza il difensore top. Il ds Meluso preferisce puntare su una punta di peso e la scelta ricade sul bomber del Francavilla, Saraniti. Sarà una scelta felice.
Da qui però le prestazioni subiscono un involuzione, il big match col Catania termina in parità e ci vuole tutta la potenza e la tecnica di Matteo Di Piazza per evitare una sconfitta che avrebbe complicato notevolmente il cammino promozione. I Giallorossi si rimettono in marcia con vittorie sofferte, risicate ma preziosissime come a Rende o a Bisceglie dove proprio Saraniti decide un match intenso con una zampata nel finale. Si arriva così alla giornata che sembra mettere il campionato in cassaforte…il forte Catania crolla a Monopoli e Lucarelli è ad un passo dall’esonero. I Salentini col pari con la Sicula si portano a +7 e forti del successivo turno di riposo degli etnei.
Proprio nel momento dell’ allungo, il Lecce s’inceppa. Cade in casa con la Juve Stabia e mette fine a una serie positiva di 23 partite. Il Catania sembra ricompattarsi mentre i salentini non vincono più in casa…gli scialbi pareggi con matera ed andria (in vantaggio di due reti) riportano i rossoblù nuovamente in scia. Rientra in gioco anche il Trapani, artefice di una rimonta pazzesca.
Dopo la sconfitta di Caserta (gol di Turchetta, proprio di proprietà del Lecce) e il successivo pari interno col Siracusa il Presidente Sticchi Damiani porta il Lecce in ritiro a Roma per isolarsi dalle furenti polemiche che montavano in città sommate agli spettri delle beffe infinite di questi anni. Da qui la svolta, il gruppo si ricompatta e ricomincia a vincere già la domenica dopo a Reggio Calabria (ennesima rete pesante di Mancosu sommata a grandi interventi del portiere Perucchini).
Dopo la netta vittoria casalinga col Fondi arriviamo al momento clou di questo campionato…Lecce che riposa e scontro diretto Catania-Trapani (etnei a-4 e granata a -7). Qui accade quello che tutti i tifosi giallorossi speravano…gli uomini di Calori espugnano con merito il “Massimino” consegnando di fatto il match point ai giallorossi. Lecce che non si fa pregare e chiude il campionato con la vittoria per 1-0 con la Paganese davanti a 23mila persone festanti.
non possiamo che partire dal bomber Matteo Di Piazza, vera forza della natura e ormai specialista in promozioni. Le grandi parate di Perucchini, la regia di Arrigoni, la solidità di Cosenza, il cuore di capitan Lepore, le bombe di Mancosu, il match winner del “B day” Armellino…vorremmo menzionarli tutti ma questa è una vittoria di tutto il GRUPPO LECCE, dalla dirigenza ai medici, dai terapisti ai magazzinieri. E’ la vittoria di gente come Giuseppe TORROMINO che, infortunato, rescinde il contratto per permettere a Pacilli di essere reintegrato.
Ma la vittoria più grande è dei tifosi. Un popolo orgoglioso, genuino che vive di calcio e che ha saputo ingoiare bocconi amari e atroci, ripartire dopo un illecito sportivo, sfiorare il fallimento, e ripartire ancora, sempre più compatti e a testa alta. Follemente innamorati di questa meravigliosa maglia. Dagli Ultras ai fuorisede agli affezionati…questa grande gioia è tutta per Voi. E per tutti Voi un infinito Grazie!!!
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