Le parole dell’allenatore del Pescara nel corso di un’intervista rilasciata all’edizione odierna del Corriere dello Sport.
PESCARA – Nicola Legrottaglie, allenatore del Pescara, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Queste le sue parole a cominciare dalla situazione attuale: “Non capisco la fretta di ricominciare, bisogna essere seri. Noi siamo rimasti a casa ma non tutti hanno rispettato le regole, non è facile stare a casa ma non è impossibile. A me manca la famiglia, mancano gli affetti ma bisogna guardare avanti. Oggi, però, mi piace ricordare tutti coloro che si sacrificano quotidianamente esponendosi anche al rischio del contagio, per aiutare gli altri. Voglio ringraziare medici, infermieri e personale sanitario”.
Sull’eventuale ripartenza ha aggiunto: “Il calcio è parte dell’economia globale dell’Italia e, come tutte le altre, deve essere valutata con attenzione, quando ci saranno tutte le condizioni per ripartire lo si potrà fare ma, ripeto, senza fretta. Se il 4 maggio ci sarà l’ok dei medici va bene, ma altrimenti perché sennò forzare le decisioni quando invece possiamo prenderci del tempo e ripartire quando la situazione sarà più calma”.
Sull’idea di giocare nell’anno solare ha dichiarato: “Spalmare il campionato sull’anno solare sarebbe un’ottima possibilità. In B non essendoci le coppe si potrebbe iniziare a settembre e arrivare a novembre e poi riprendere più avanti anche con un format diverso e più snello. Sia ben chiaro. La mia volontà è quella di tornare a giocare anche per ridare una speranza alle persone e per lanciare un segnale che finalmente si riparte, ma allo stesso tempo chiediamo una grande tutela”.
