Dopo la vittoria del Mondiale per Club mai e poi mai mi sarei aspettato che così bruscamente si potesse interrompere il rapporto tra Moratti e Benitez, e non soltanto io credo. Prima di ascoltare lo sfogo del tecnico tutti pensavano a un clima che si andasse distendendo, di un’Inter ritrovata con tutti gli effettivi a disposizione che potesse riprendere la marcia in campionato e continuare il suo cammino in Champions. Dopotutto la squadra è ancora in corsa in tutte le competizioni. Lo avevo auspicato proprio in un precedente intervento. “Lasciamo lavorare Benitez con maggiore fiducia” avevo detto, e invece ci ha pensato lui stesso a farsi esonerare. Lo ha detto lo stesso Moratti dopo l’annuncio ufficiale, quelle parole proprio non gli sono andate giù. Benitez ha scelto il momento sbagliato per sfogarsi ignorando quanto fosse sentito questo trofeo da tutta la famiglia Moratti.
Evidentemente Benitez non sopportava più il clima che si era creato attorno a lui, non aveva gradito le voci che da tempo già circolavano sul suo conto e i probabili sostituti in caso di vittoria al Mondiale. Ma se ne era stato in silenzio sopportando tutto, aspettando il momento della replica, sul campo, come è poi avvenuto. Con la coppa del Mondo tra le mani ha potuto dire tutto quel che pensava, che aveva richiesto dei giocatori in estate mai arrivati, che ora o lo si accontentava o si poteva parlare col suo procuratore. Un attore direbbe che ha sbagliato completamente i tempi, ma mi viene difficile pensare che Benitez non ci abbia fatto caso, è stato probabilmente un ultimo atto volontario: i rapporti col presidente erano sempre piuttosto freddini (nulla a che vedere con Mourinho) e anche i tifosi facevano fatica ad amarlo, come avevamo amato Mou.
Ecco Mou, forse raccogliere un’eredità così pesante non sarebbe stato facile per nessuno, Benitez va sicuramente apprezzato per il coraggio con cui ha accettato di guidare l’Inter sapendo a cosa andava incontro, ha comunque vinto i trofei che ha incontrato sulla sua strada, supercoppa italiana e Mondiale per Club (non la Supercoppa Europea) ma ha anche perso terreno in campionato e non sempre convinto in Champions. Forse pensava di poter tirare le somme a fine campionato ma l’aver portato il Mondiale a Milano gli ha dato la forza per ribadire le sue richieste, ed è stata la sua condanna. Sinceramente a me Benitez, umanamente parlando, piaceva: senza eccessi, disponibile e onesto nelle conferenze, gran lavoratore. Certo da un punto mediatico tutt’altra cosa rispetto a Mourinho e anche come motivatore del gruppo il portoghese gli dà dei punti, ma Mourinho da Setùbal avrebbe portato il té ai giornalisti in attesa sotto casa sua? Ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti, diciamo che Benitez non resterà nelle menti dei tifosi interisti (se non come l’autore della vittoria di Abu Dhabi, questo va ammesso).
E ora il sostituto, pare arriverà Leonardo, Moratti lo ha sempre apprezzato fin dai tempi del Milan e ‘nonostante’ il Milan, tanto da aver già pensato di portarlo nel suo staff, prima che accettasse la panchina rossonera. Al Milan come tecnico è durato solo una stagione, arrivando terzo, sostituito poi in fretta per tornare a vincere. Sarà l’uomo giusto? Sicuramente Moratti prenderà un tecnico che non avanzerà richieste particolari sul mercato di gennaio, visto che il presidente ha già fatto capire come andranno le cose: arriverà Ranocchia e forse un’alta pedina, senza fare follie. E’ un gentiluomo col quale si può ragionare e programmare con tranquillità i progetti. Viste anche le difficoltà di arrivare a Capello, Spalletti o Zenga, pare sia davvero lui il predestinato.
[Domenico Fabbricini – Fonte: www.fcinternews.it]