Ad affermarlo il presidente Javier Tebas che ha stimato perdite pari a un miliardo nel caso in cui il campionato non ripartisse.
BARCELLONA – La Spagna è il secondo Paese più colpito dalla Pandemia, secondo solo agli Stati Uniti. Nella penisole iberica, nonostante i dati degli ultimi due giorni siano migliorati, si contano oltre 140 mila contagiati e 11 mila morti, un bilancio drammatico. Come per l’Italia, anche i vertici del calcio spagnolo stanno studiando delle ipotesi per riprogrammare una stagione bruscamente interrotta. Il presidente della Liga Javier Tebas, in una video conferenza con i giornalisti internazionali, ha fatto il punto della situazione con queste parole: La Liga spagnola sta considerando di tornare a giocare, come in altri Paesi europei, il 29 maggio o in alternativa il 6 giugno. Per le competizioni europee si parla invece del 28 giugno”.
Tebas ha, poi, aggiunto: “Con queste date, ovviamente, c’è tempo per ricominciare ad allenarsi rispettando il protocollo di ripresa dell’attività che abbiamo disegnato per la Liga e che abbiamo mandato per conoscenza anche ad altri campionati, compresa la Serie A. Bisognerà però prima vedere cosa succederà in questo mese di aprile. Per la chiusura della stagione non vorremmo andare oltre il mese di agosto, ed è ovvio che tutto questo condizionerà il calendario della prossima stagione. Sono allo studio due possibilità. La prima è quella di giocare allo stesso tempo le competizioni nazionali e quelle internazionali, la seconda di partire con quelle nazionali, ai primi di giugno sperando di chiudere in luglio, e di completare poi le coppe europee tra luglio e agosto”.
La cancellazione della stagione, al momento, non è contemplata:“Finché c’è tempo per finire la stagione quello dev’essere l’obiettivo. Per quanto riguarda la Liga non finire la stagione 19-20 porterebbe una perdita secca quantificabile in un miliardo di euro. Se finiremo a porte chiuse il danno economico sarà di 350 milioni di euro. Se dovessimo poter giocare col pubblico le perdite saranno comunque di 150 milioni di euro. Per quanto riguarda i diritti televisivi in Liga abbiamo incassato il 90% del totale. Se non dovessimo più giocare, oltre a rinunciare al 10% mancante dovremmo restituire il 18% di quanto abbiamo già incassato”.