Rafa Benitez può già iniziare a sorridere. Ieri sera, contro il Manchester City, è nata la sua Inter sotto una buona stella, ma soprattutto sotto le sue urla, quelle che si sentivano da bordocampo. Lui, il tecnico che viene da Madrid, ha fatto vedere ai tifosi la squadra che aveva in mente e che forse nemmeno lui si aspettava di poter vedere subito così positiva: la base è quella del ripartire dal lavoro di Josè Mourinho se possibile migliorandolo, senza distruggere ma applicando qualche correttivo per crescere ancora.
Partiamo dalla base tattica, davvero ottima, vista nel match vinto per 3-0: la squadra, anche quando era in undici contro undici, è piaciuta moltissimo da questo punto di vista. La difesa è parsa sempre molto attenta al momento giusto in cui alzarsi, una nota importantissima per la mentalità di questa squadra, ma il top ieri lo ha raggiunto la mentalità del centrocampo, il cuore del gioco nerazzurro. Cambiasso e Mariga, alternati con Stankovic poi, hanno saputo garantire tante qualità importanti: innanzitutto un pressing fatto benissimo, ma con il perfetto equilibrio della linea mediana, impostata al meglio dal magistrale Cuchu. Con l’argentino a tenere a bada tutti e ad inventare e Mariga a rompere il gioco e a pressare fino allo sfinimento, si è visto un centrocampo davvero in crescita palese. Visto il kenyota, con Motta ancora fuori, sicuri che serva Mascherano? Forse ci penserà anche Rafa.
Benissimo anche gli automatismi offensivi: finchè c’è stato Philippe Coutinho trequartista, l’abilità del brasilianino nello svariare sul fronte d’attacco con andatura alla Pato ha portato un’imprevedibilità costante, con i due esterni sempre pronti ad inserirsi ed a ricevere l’assist o di Cambiasso, attento a servire chi andava dentro, o di Coutinho stesso, che alternava la giocata di smistamento (un paio degne di nota) alla soluzione per l’uno-due con la punta (Pandev) e quindi inserimento personale o conclusione in porta. Ottima, a proposito, l’intesa Pandev-Coutinho: i due si trovano a memoria, una cosa non da poco. Da applausi anche la gestione del pallone, ‘pallino’ del nuovo allenatore: la squadra ha sempre tenuto il possesso palla, ha dominato completamente anche da questo punto di vista, cosa importante per Rafa. Bisogna forse migliorare sulla spinta dei terzini, ma aspettando Maicon e Santon c’è tempo, mentre Chivu deve crescere soprattutto in forma fisica. In generale, comunque, la forma di questa Inter può far sorridere Benitez: anche se favorita dall’uomo in più, la squadra ha mostrato di stare davvero bene, in particolare diversi elementi. Tralasciando i volenterosi giovani, si sono segnalati per uno status fisico importante il solito Zanetti, Cambiasso, un immenso Mariga, l’ottimo Coutinho e un Goran Pandev che aveva benzina da vendere.
Deve sicuramente crescere Samuel Eto’o da questo punto di vista, ma è tornato da pochissimo ed è concepibile, così come Stankovic che sta meglio del camerunense. I sorrisi per Rafa arrivano quindi dalla tattica che ha in mente immediatamente applicata dalla sua squadra e da uno stato di forma comunque molto positivo (anche la tenuta nell’arco di tempo, per essere al 1 agosto, è stata più che buona), ma passando ai singoli bisogna sicuramente segnalare, oltre ai ‘soliti’ Cambiasso e Zanetti, un McDonald Mariga sicuramente da riproporre in futuro e da non accantonare come troppo spesso fatto anche mediaticamente, e ovviamente Philippe Coutinho, attesissimo all’esordio, che merita un capitolo a parte. Il brasiliano ha giocato una partita più che ottima: i numeri sono da fenomeno vero, un paio di giocate sull’esterno hanno ridicolizzato Zabaleta, in più il ragazzino ha mostrato grande intelligenza e abilità nell’andare via nello stretto, con un cambio di passo che a volte può essere devastante. Di personalità ne ha da vendere, dovrà però migliorare oltre che fisicamente, anche nella fase di possesso palla: quando si trova in posizione da trequartista puro sa sempre come dare il pallone, diventando imprevedibile, ma se invece è lontano dalla porta troppo spesso è parso frettoloso. Deve crescere, lasciamolo maturare e ci ritroveremo in casa un campione.
Con Coutinho, cresceranno in tanti ragazzini già formati a pane ed Inter: nel match contro i Citizen, annichiliti fisicamente, tatticamente e tecnicamente, si sono messi in mostra più ragazzi davvero da tenere d’occhio. Partiamo dall’autore del gol del 3-0, e che gol, Cristiano Biraghi: il gol lo metterà in evidenza come giusto che sia, vista la cannonata di destro (lui è mancino!) lasciata partire all’improvviso, ma sicuramente il ragazzo ha messo in mostra tante altre qualità. Sulla sinistra ha spinto più e meglio di Chivu, mettendo in mezzo anche un paio di palle pericolosissime. Inoltre, si è distinto per la voglia di ‘mangiarsi’ il campo e macinare chilometri, proprio come Felice Natalino che ha agito nella seconda frazione sull’altra corsìa, quella di destra. Con Biabiany ha dato vita ad ottime giocate, un paio di cross importanti e morbidi da applausi.
Infine, occhio anche al bomberino Simone dell’Agnello ma soprattutto a Joel Obi, partito dall’inizio e risultato devastante nel suo spostarsi dalla fascia sinistra a quella destra, con i suoi scatti in velocità e dribbling imprevedibili, conditi da un cambio di passo da non sottovalutare. Deve affinare il piede, ma il ragazzo può esplodere. Ha avuto pochi minuti per mettersi in mostra Nwankwo Obiora, ma anche lui ha referenze ottime. La cantera nerazzurra sforna altri talenti, teniamoli d’occhio perchè tanti nuovi Santon e Balotelli sono alle porte. Ma questo è solo l’ultimo motivo per sorridere dopo una notte da leoni contro il Manchester City. Buona la prima, Rafa: perchè i campioni d’Europa di fermarsi non vogliono proprio sentirne parlare, anzi…
[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]