CATANIA – Un centinaio di biglietti venduti per il settore ospiti, di contro Tribuna B e curva Sud esauriti. Prevendita anomala. O l’Inter ha perso il suo solito ascendente sugli adepti siciliani, oppure dal settore ospiti, evidentemente, la partita non si vede troppo bene. E’ il preludio di Catania – Inter, classica del Massimino che alla vigilia si presenta come una gara ad handicap, ed a deciderla potrebbero essere più i protagonisti assenti che non quelli titolari.
Questa l’Inter..
Sono i campioni del mondo in carica, ma uscenti. Il trofeo intercontinentale presto passerà di mano ed un altro “scudetto”, dopo il tricolore, verrà staccato dalla maglia dell’Inter. Il dopo Mourinho, per la società presieduta da Massimino Moratti, sta rivelandosi più complicato del previsto. Tecnici ne sono già passati tre: senza risultati. Benitez il primo, poi Leonardo, cronaca recente l’esonero di Gasperini. Adesso sulla panchina dell’Inter siede Ranieri, che degli strali del portoghese fu il principale bersaglio, e che per charme e idee di gioco poteva e potrebbe ancora essere considerato l’Anti-Mourinho, più di Guardiola. Beffardo il destino.
La sosta per gli impegni delle nazionali ha giovato davvero poco al nuovo tecnico. Non potendo disporre di ben 11 elementi, i più rappresentativi, inutile lavorare sulla tattica, su di un progetto nuovo di gioco. Non è più l’Inter di Gasperini, non è ancora quella di Ranieri. E’ l’Inter che si affida ai propri campioni, è l’Inter dei propri campioni: come per larghi tratti lo è stata quella di Leonardo.
In tal senso peseranno, eccome, le assenze o le non perfette condizioni di alcuni degli elementi più rappresentativi. Julio Cesar e Pazzini ci saranno, ma reduci da settimane complicate, trascorse a recuperare dai propri infortuni. Anche Lucio è ammaccato, meno di Chivu. Ranocchia, Forlan, Viviano non ci saranno. Thiago Motta e Sneijder difficilmente saranno rischiati a Catania: mercoledì i nerazzurri volano in Francia per la Champions, la seconda delle sette partite in cartello nei prossimi 23 giorni. Ranieri deve rischiare qualcosa a Catania, per raddrizzare il cammino in campionato, ma dovrà pur riservarsi qualche sorpresa da giocarsi in Europa, dove la situazione non è migliore anzi, contempla margine d’errore nullo per centrare la qualificazione al turno successivo.
Cari i miei ex..e non
Quando dal Brescia passò al Catania, in serie B, i tifosi rossazzurri si accorsero delle sue potenzialità ma difficilmente avrebbero immaginato di ritrovare Castellazzi da avversario, contro l’Inter. Sia perché quel Catania pochi margini aveva di approdare in serie A, tanto perché l’Inter pareva una realtà lontana ed irraggiungibile per chiunque, giocatori compresi. Classe 1975, Luca Castellazzi ha disputato appena 18 partite nel Catania 2002/03, 25 i goal subiti. Poi, Brescia, Sampdoria ed Inter. Ben 8 i confronti che l’hanno visto opposto ai rossazzurri, tutti dopo la sua breve militanza in terra etnea: 6 con la maglia della Sampdoria, 2 con quella dell’Inter. Due le sconfitte, 6 le vittorie, 10 le reti subite, l’ultima in ordine di tempo quella di Ledesma, ultimo marcatore rossazzurro della stagione scorsa, che il Catania chiuse proprio a San Siro.
Più di un goal al Catania l’ha segnato David Suazo, uno però l’ha messo a segno con la maglia dell’Inter nella sfida balzata agli onori della cronaca per il deficitario arbitraggio dell’arbitro Farina, irriso dai tifosi etnei (tanto da saltare proditoriamente il terzo tempo, ed esser perciò biasimato dalla federazione e condannato dai giornali) per tutta la restante parte della gara, nella quale l’Inter si portò in vantaggio grazie alla rete in palese fuorigioco di Cambiasso; quella volta in fuorigioco c’era anche lui, Suazo, che marcò il raddoppio. Peccato, sabato l’honduregno non sarà disponibile: il sassolino resterà nella scarpa per tutto il girone d’andata.
Non ci sarà neanche Claudio Ranieri, sulla panchina dell’Inter. Negli ultimi quattro precedenti al Massimino solo una volta, Leonardo (lo scorso anno), si è seduto sulla panchina. Mourinho squalificato per due anni consecutivi, adesso anche Ranieri, che al vecchio Cibali ha giocato e conquistato la storica promozione in A del 1983. Difensore, dal 1982 al 1984 collezionò 92 presenze ed una rete con la maglia etnea. Tre volte ha affrontato il Catania come tecnico avversario: 2 pareggi ed una vittoria (sulla panchina di Juventus e Roma).
Potrebbe invece esserci Sulley Muntari, un giocatore che al Catania ha sempre portato bene. Nei cinque precedenti contro gli etnei, per tre volte è rientrato anzitempo negli spogliatoi con l’ordine del cartellino rosso: due volte a Milano (sempre per entrate rudi su Giacomo Tedesco), una a Catania ma da record: durò 5 minuti la sua partita, fallo su Martinez, giallo, conseguente punizione di Mascara, giallo per tocco di mano in area, rigore ed espulsione. Il giocatore, fuori dai piani tecnici della società, potrebbe essere l’unica alternativa al mancato recupero di Motta a centrocampo.
Passato presenta futuro?
Il passato di Catania – Inter è la voce di Sandro Ciotti: “Clamoroso al Cibali”. L’impresa di battere la corazzata nerazzurra è riuscita solo quattro volte al Catania: nel 1961 (2-0, Castellazzi e Calvanese), nel 1962 (1-0, Milan), nel 1966 (1-0, Facchin) e nel 2010 (3-1, Milito (INT), Lopez, Mascara, Martinez). Completano il totale dei 16 precedenti 9 sconfitte e 3 pareggi. Sono 25 i goal subiti, 15 quelli messi a segno. La rete messa a segno contro l’Inter fu la prima timbrata da Maxi Lopez davanti al pubblico catanese. Occhio a Dejan Stankovic, il serbo, appena tornato dagli impegni con la sua nazionale (eliminata nelle qualificazioni all’Europeo del 2012), ha segnato ben 3 reti ai rossazzurri; temibile quanto Cambiasso (3 reti), che decise la sfida dello scorso anno con una sua doppietta, rimontando il vantaggio di Gomez. La particolarità di questa sfida? E’ l’Inter a guardare dal basso verso l’alto il Catania. Appena 4 punti per i nerazzurri nelle prime 5 giornate, 6 per il Catania.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]