Le parole dell’ex Commissario Tecnico della Nazionale italiana nel corso di un intervento alla trasmissione Casa Sky Sport.
MILANO – Marcello Lippi, ex Commissario Tecnico della Nazionale italiana, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole a partire dalla situazione attuale: “Come passo le giornate? Prestando attenzione alle restrizioni che ci sono state date, sperando che presto la situazione possa migliorare. E poi guardo tante partite del passato, le grandi vittorie che possono essere un bel segnale in questo periodo difficile”. Poi, spazio al calcio: “Il rapporto con la squadra è importante. Gli allenatori che riescono ad ottenere i risultati migliori, sono quelli che riescono ad entrare nella testa dei giocatori. Io ho sempre voluto essere una guida per i miei giocatori, ho avuto grandi dialoghi con i miei leader. Non nascondo che ho chiesto loro di darmi una mano, perché è giusto coinvolgere certi giocatori. Ho avuto la fortuna di allenare grandi uomini oltre che campioni. Ho cercato di trattare tutti nello stesso modo. L’allenatore deve far sentire tutti importanti e al centro del progetto”.
Sull’eventuale ripartenza del campionato: “Quando sarà scongiurato questo pericolo, sarà importante finire la stagione, anche a porte chiuse. Quando sarà tutto finito, non importa quando, ricominciamo e finiamo questo campionato. Prima però dobbiamo battere questo maledetto virus”. Sul Mondiale 2006: “C’era la sensazione che avremmo vinto, che quella volta sarebbe toccato a noi. Contrariamente a quello che la gente che può pensare, prima della finale della Coppa del Mondo non si dice niente alla squadra. I giocatori non vedevano l’ora di scendere in campo per vincere. La finale? Avevo scelto i rigoristi, mi mancava il quinti. Andai da Fabio e gli dissi che sarebbe toccato a lui perché era l’uomo degli ultimi secondi. Dopo il gol ho abbracciato tutti. Qualche anno prima Grosso giocava in serie B, nel giro di poco è diventato campione del Mondo”.