L’istantanea di Roma-Siena. I fischi tutti per Lucho

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Dieci partite di pazienza, tanto ha chiesto il tecnico. Con un derby in mezzo, cosa non da poco, anche se qualcuno la bollerà come provinciale.

Qualcun altro potrebbe rispondere che anche due mesi e mezzo a pazientare sono roba poco adatta alle ansie metropolitane, ma non è in questa sede che ci  interessa alimentare l’ennesima spaccatura. Ci chiediamo soltanto, il dubbio comincia a serpeggiare, se la questione riguardi ancora gli automatismi che ancora non diventano tali o non piuttosto una questione “strutturale” che chiama in causa la spendibilità di un dato gioco e una data manovra in rapporto ad un torneo come il nostro.

I fischi  che serpeggiavano nel secondo  tempo e che  sono  deflagrati al triplice fischio di Guida ci suggeriscono un consiglio da dare a Luis Enrique: faccia come i piloti di Formula Uno, tappi di cera nelle orecchie, altrimenti il frastuono li farebbe impazzire. Quelli però hanno a  che fare con un numero esorbitante di cavalli nel motore e con pistoni che pompano impazziti; qua i giri sembrano sempre pochi e soprattutto si ha la sensazione di  avere una marcia sola: indipendentemente dal tracciato della partita, ad un certo punto hai la sensazione di essere sempre in salita.

Il dato culturale realmente nuovo e veramente sorprendente, visto che pur  sempre in Italia ci troviamo, è che si ha la sensazione che il credito delle tante partite da “laboratorio” il tecnico lo goda veramente e che più si stenta in campo più la società, nelle sue varie rappresentanze, lo difenda e lo incoraggi a portare avanti il progetto, da qualche tempo parola solenne e con una sola G, come vocabolario impone. Mentre scriviamo, il Siena ancora festeggia con i suoi  tifosi, sparuta minoranza, inversamente proporzionale alla quantità del gioco messo in evidenza dai giocatori di Sannino.

Si va avanti, Parma subito con tutta l’acqua alla gola di un avversario che aggredirà con l’atteggiamento e la disperazione di chi non può permettersi altro. Cosa vedremo allora, a proposito di cambiamenti? L’ossessione per il tocco reiterato comincerà a palesare la sua efficacia o la prevedibilità del carillon con la ballerina sivigliana sarà preda  della fame di chi il lusso di dieci partite di attesa non può permetterselo perché la fame è brutta e richiede contromisure urgenti? Oddio, un certo languorino cominciamo ad avvertirlo pure noi.

[Paolo Marcacci – Fonte: www.forzaroma.info]