LIVORNO – Peggior debutto non poteva esserci, per Panucci, alla guida tecnica del Livorno. Il Cittadella espugna lo stadio d’Ardenza con un rigore trasformato da Sgrigna. La squadra conferma di avere dei limiti, ma nell’occasione occorre sottolineare che l’arbitraggio di Sacchi di Macerata non ha certo favorito capitan Luci e compagni.
Il nuovo tecnico amaranto non stravolge, in avvio, l’assetto ereditato da Gelain proponendo tuttavia Galabinov dal primo minuto assieme a Jefferson e Vantaggiato. Dopo oltre mezzora, l’episodio che sblocca la gara. Galabinov ferma con la mano il colpo di testa di Pellisser sugli sviluppi di una punizione dalla destra. In realtà non pare un gesto volontario, ma l’arbitro, applicando in modo rigido il regolamento, indica il dischetto. Dagli undici metri Sgrigna è glaciale e trasforma senza problemi. Per il Livorno è un colpo non indifferente. La squadra prova comunque a scuotersi subito con Jelenic, ma la sua conclusione non impensierisce Pierobon.
Nella seconda frazione i ragazzi di Panucci tentano il forcing, ma le velleità vengono sensibilmente ridotte sul nascere da una decisione alquanto dubbia dell’arbitro Sacchi che espelle Bernardini il quale, già ammonito, stoppa il pallone con la mano. La palla finisce sì sul braccio, ma questo è attaccato al corpo. La seconda ammonizione con conseguente espulsione appare dunque davvero eccessiva. In dieci, gli uomini di Panucci tentano in ogni caso di reagire e, un minuto dopo, Luci ruba un pallone al limite dell’area e conclude a lato di poco. É tuttavia solo un sussulto. Il Cittadella controlla con l’uomo in più la gara e gli amaranto ci provano con due punizioni di Vantaggiato che non danno frutti.
[Marco Ceccarini – Fonte: www.amaranta.it]