Livorno: guardare al futuro con occhi diversi

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Livorno – Il dato è tratto, questo annus horribilis è finalmente terminato. E portarlo a termine raggiungendo la salvezza per gli amaranto vale quanto uno scudetto. Ora possiamo guardare al futuro con occhi diversi, possiamo finalmente tornare a sognare. Il derby decisivo di ieri sera contro il Grosseto porta la firma di Belinghieri e Bernacci, il primo ha avuto davvero un ottimo rendimento per tutta la stagione e si è consacrato come arma fondamentale per questa squadra, il secondo, seppur poco utilizzato, ha fatto intravedere notevoli potenzialità e speriamo possa rimanere qui anche l’anno prossimo.

Le ultime partite, quelle in cui il Livorno è stato guidato dall’esperto condottiero Perotti – a cui va tutta la nostra stima per questo piccolo miracolo (sarebbe davvero bello se potesse essere confermato in questo ruolo) – hanno restituito l’immagine di una squadra capace di lottare, orgogliosa e coraggiosa, un’immagine che si era sbiadita e che il popolo amaranto ha ritrovato proprio quando più serviva. Questo risultato rappresenta una grande impresa perché è stata una stagione caratterizzata da troppa negatività, tra errori societari, sfortuna, qualche episodio arbitrale avverso di troppo e, più di ogni altra cosa, la tragedia di Piermario Morosini che ha colpito l’ambiente amaranto come un uragano, scuotendo terribilmente la squadra, lasciandola in un torpore che è durato per molte partite, sino all’avvento del mago di Bagnolo Mella. Certo un anno del genere non deve più ripetersi e – chiariamolo subito – non siamo tra quelli che vogliono Spinelli lontano da Livorno a prescindere. Ma questo a patto che lui resti per vincere e non per navigare a vista.

Perché è giusto dare un occhio ai bilanci e mantenere una società sana, ma il calcio deve produrre anche sogni e languire nei bassifondi della classifica non può e non deve diventare il destino amaranto. Le basi per ripartire ci sono tutte. Un portiere, il giovane fenomeno Bardi che molti ci invidiano, speranze che sono quasi certezze come Remedi, Bigazzi, un capitano coraggioso come il mitico e indomabile Luci, due veri talenti come Belinghieri e Siligardi e una coppia micidiale di attaccanti, Paulinho e Dionisi. Caro Presidente speriamo che abbia voglia come ce l’abbiamo noi di tornare a respirare i piani alti della classifica. Per fare questo, oltre a confermare l’ossatura della squadra è necessario investire aggiungendo alcuni innesti che diano quel qualcosa in più, che ci permettano di tornare a sognare, perché la nostra gente se lo merita, perché la nostra storia lo impone, perché – ce lo consenta – dopo tanta sofferenza vogliamo tornare a dirigere i nostri sforzi verso cose più grandi.

[David Mosseri – Fonte: www.amaranta.it]