Livorno – Sconfitta immeritata del Livorno, oggi, al cospetto di una Sampdoria che è passata all’Ardenza grazie a due calci di rigore. Per la squadra di Nicola, non solo sfortunata ma anche un po’ confusionaria, si tratta della terza sconfitta di fila. Il Livorno ha sviluppato un gioco attento, a tratti ozioso, senza sviluppare quell’intensità agonistica che invece, in una partita come questa, sarebbe stata necessaria. Nicola ha inserito a sorpresa, in avvio, il giovane Benassi, che così ha debuttato in maglia amaranto, e ha impiegato Duncan a sinistra, mentre a Greco è stato data la cabina del centrocampo.
La Sampdoria è passata in vantaggio al 18’ su rigore con Eder. E’ stato Duncan a mettere giù De Silvestri in area e Celi di Campobasso ha indicato il dischetto. Eder, con freddezza, non ha fallito. Subito il gol, il Livorno ha reagito. Al 34’ Greco, raccogliendo una respinta della difesa, ha lasciato partire un bolide che, toccato dall’estremo Da Costa, si è stampato sulla traversa. E poco dopo, al minuto 37, dopo una splendida giocata di Emeghara, Paulinho ha sparato fuori a porta vuota.
Nel secondo tempo il Livorno ha proseguito nel condurre un gioco inconcludente. Finché, già prima del ventesimo, non sono iniziati i cambi. Piccini ha rilevato il volenteroso ma poco pratico Benassi, Siligardi ha preso il posto del generosissimo Schiattarella e Borja ha sostituito il dinamico Emeghara. Ed è stato proprio Siligardi, con il suo micidiale sinistro, a dare in pieno recupero, al 47’, il provvisorio pareggio al Livorno. Che un minuto dopo, al 48’, avrebbe potuto anche raddoppiare ancora con Siligardi, bravo ad inventare una mezza rovesciata al volo che ha impegnato Da Costa. Ma che, al 50’, è stato invece beffato. Sugli sviluppi di un contropiede della Samp, Luci è andato a sbattere contro Regini e l’arbitro ha concesso ancora una volta il rigore ai blucerchiati. Dal dischetto, questa volta, è stato Pozzi a trasformare, nonostante Bardi avesse toccato la palla. E per il Livorno, a quel punto, il tempo era ormai scaduto.
[Marco Ceccarini – Fonte: www.amaranta.it]