Una premessa è necessaria. Giocare senza pressione, perché al campionato o ad un singolo match non hai nulla da chiedere, è sempre una condizione privilegiata, che consente spesso di produrre prestazioni positive. Se di fronte c’è un avversario talmente sazio di risultati, reduce da un’abbuffata di reti in trasferta – e sul campo di una diretta concorrente in chiave europea – da essere ancora in fase “metabolica”, la reazione è scontata.
Forse è questa una possibile interpretazione della prestazione del Bari al “Friuli” contro l’Udinese- fenomeno.
Oppure, e chi indossa i panni del acre contestatore imbraccia questa prospettiva, sono gli effetti del cambio della guida tecnica. Insomma, una presunta “cura- Mutti”.
Evitando l’ennesima requisitoria contro Ventura, Angelozzi e soprattutto chi ne ha (o non ne ha) dotato il portafogli in sede di campagna acquisti, si deve ammettere che il Bari visto contro la formazione di Guidolin è apparso fiero, pugnace, se non altro dignitoso. Bene hanno figurato Huseklepp, Ghezzal, lo stesso Codrea – che non ha fatto assolutamente rimpiangere Almiron (non che ci volesse molto…).
Buono lo spirito di squadra e complessivamente l’andamento del match, che in extremis avrebbe potuto persino regalare il meritato pareggio. Insomma, la formazione biancorossa – solo adesso, fuori tempo massimo – dimostra di aver anche potuto dire la sua in chiave salvezza. Se solo quello che si è sempre definito lo “Stile Bari” (evitare il cambio allenatore in corsa a tutti i costi, spesso per “evitare ulteriori costi” (N.d.R.)) non avesse ritardato l’addio di Ventura (forse per spingerlo alla rescissione consensuale – e senza onere), e la scossa fosse giunta prima, forse subito, la storia poteva essere differente.
Con tutti i limiti di una squadra che – è bene ribadirlo – è stata costruita con i soli introiti derivanti dalla cessione di Bonucci, in gran parte dilapidati per assicurarsi le prestazioni di giocatori poi rivelatisi dei flop. E adesso, per l’ennesima volta, affondiamo. E anche questo fa parte della coerenza e dello “Stile Bari”. Ci siamo quasi assuefatti.
[David Giampetruzzi – Fonte: www.tuttobari.com]