Torre del Grifo (Mascalucia) – Alla fine le contestazioni alla società hanno sortito un effetto, ma sarà stato quello sperato? Catania in silenzio stampa, ad incontrare i giornalisti è l’addì etneo Pietro Lo Monaco che, oltre a ribadire concetti più e più volti espressi anche nelle precedenti conferenze stampa, tiene a precisare come: “Le contestazioni, pesanti, rivolte contro la mia persona non possono lasciarmi indifferente e certo non fanno piacere. Ma non lascio il Catania, anche se il pensiero, a suon di insulti, non può che balenare certe volte. L’unica cosa che lascerò fino al termine della stagione sarà lo stadio. Quindi, chi va allo stadio solo per contestare potrà mettersi il cuore in pace, non ci sarò né vedrò la partita alla televisione. Passeggerò per Catania, come sono solito fare durante il secondo tempo delle partite casalinghe.
“Il Catania resterà in serie A, perché questa società ha fatto e farà di tutto per conquistare l’ennesimo scudetto. Probabilmente questa squadra, per l’organico che siamo riusciti ad allestire negli anni, in questo campionato avrebbe avuto le carte in regola per combattere per altri traguardi, ma adesso ci troviamo a combattere per mantenere la categoria. L’atteggiamento più costruttivo, sarebbe quello di incitare la squadra, aiutarla ad uscire da questo periodo nero che dura fin dalla gara persa a Roma, invece puntualmente allo stadio vedo altro.
“Il Genoa è riuscito a rimontare e vincere contro la Roma sol perché aveva dalla sua parte il pubblico. Una squadra normale, come il Napoli, può combattere per lo scudetto e per l’Europa League perché ha dalla sua uno stadio che la spinge in alto, rendendola quasi imbattibile tra le mura amiche. E domenica il Napoli credo sia definitivamente entrata nell’Olimpo del calcio, tra le vere grandi, tanto che non gli hanno fischiato due rigori contro. Noi da tre anni constatiamo un progressivo allontanamento del pubblico non solo dal Massimino ma anche dalla partecipazione emotiva alle sorti della squadra. Non so se sia o meno assuefazione alla categoria, stanchezza di lottare sempre e solo per la salvezza, ma non è qualcosa che giova a questo Catania. Un ambiente più partecipe potrebbe esser la soluzione ai problemi di questa stagione.
“Si è addirittura arrivati a criticare l’investimento sul centro sportivo. Una struttura come poche in Europa che oltre ad essere un valore aggiunto per la società rappresenterà un polo occupazionale importante per tante maestranze locale. Ricordo, ai contestatori di professione, che sei anni fa abbiamo rilevato una società senza giocatori ed economicamente sul lastrico. E’ stato compiuto un piccolo miracolo economico in questi sei anni. Non solo abbiamo i conti in regola, ma siamo anche riusciti a realizzare una struttura come il centro sportivo senza nulla togliere agli investimenti tecnici, sulla squadra.
“Abbiamo sofferto, ci siamo sacrificati e continueremo ad andar dritti per la nostra strada, checché si dica e checché si faccia per remar contro questa società, per distruggere quanto faticosamente costruito negli anni. Non ho mai raggiunto un obiettivo senza soffrire per questo. Quindi, nonostante il dilagante disfattismo, il Catania si salverà. La lotta per non retrocedere riguarda 7 o 8 squadre. Mancano dodici gare alla fine, lotteremo per quel che vogliamo conquistare. E lo conquisteremo.
“Nella scelta di tenere Lopez in panchina non c’è nulla di delittuoso. Il tecnico ha deciso così, probabilmente perché sabato Maxi aveva accusato un fastidio alla caviglia, congiuntamente ad una tattica condivisibile nella quale Bergessio s’adattava meglio alle esigenze della squadra in quel determinato contesto. Ci tengo a ribadire che questa società credeva in Lopez prima che dimostrasse tutto il suo valore in Italia, e continua a crederci anche adesso che segna meno, difficoltà che lo sta condizionando mentalmente.
“Alla stessa maniera questa società crede fortemente in Simeone. Il suo compito non è stato facile né si può pretendere che la squadra assimili in un solo mese idee molto diverse da quelle su cui ha lavorato nei sei mesi precedenti. In questo campionato abbiamo dovuto far fronte a defezioni importanti come Biagianti, Carboni ed anche Izco. Inoltre possiamo dire di non aver mai avuto stabilmente a disposizione gli esterni, che in squadra sono spesso determinanti al mantenimento degli equilibri. Siamo andati a Parma con 10 giocatori fuori per infortunio.
“Il Genoa è una buona squadra, ha investito tanto nel mercato ma a Catania troverà pane per i suo denti, anche se le gare alle 12.30 ci sono rimaste indigeste finora.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy