Lo Monaco: “Domenica partita difficilissima, per il Milan…”

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MASCALUCIA In sala stampa il direttore Lo Monaco. La ragione è quella anticipata ed ipotizzata. Tenere l’organino al riparo da pensieri lontani dalla sfida contro il Milan, di lungo periodo. Bisogna pensare partita dopo partita, a chiarirlo è lo stesso direttore etneo:

“Avevo deciso per il silenzio stampa. Troppe discussioni e chiacchiere. Montella doveva durare un giorno e mezzo, adesso lo si paragona a Guardiola. Bellusci da bidone a papabile nazionale. Catania da salvezza a Champions League. Evito allora che a parlare siano i pupi, parlo io. Quest’anno ho parlato pochissimo e mi auguro si continui così fino all’ultimo. L’euforia è da un punto di vista un sostegno al lavoro, ma può essere anche dannosa, chi non è abituato va troppo in là con la testa. Siamo una buonissima squadra, possiamo far bene, non manca nulla, possiamo prenderci e dare belle soddisfazioni ma per far ciò serve un processo migliorativo di mentalità. Siamo in lavori in corso. Se ci riusciremo potremo ambire a campionati di grosso spessore.

“Delvecchio e Marchese sono l’esempio di giocatori che nell’immaginario popolare avrebbero dovuto avere poco spazio ed invece con i loro sacrifici sono riusciti a ritagliarsi un ruolo importante. Quando abbiamo cominciato a parlare di ciclo terribile ho detto alla squadra di giocare partita dopo partita, ed oggi dopo appena quattro delle cinque partite di quel ciclo ci ritroviamo con otto punti, una media di alta classifica contro avversari prestigiosi. Vuol dire tanto e sarebbe delittuoso non continuare migliorando. Il Catania, non c’è da sorprendersi, può battere chiunque. Certo le partite vivono anche di episodi. L’espulsione di Santana è stata un episodio favorevole ma il successo è stato ampiamente meritato al di là dei 15′ finali dove abbiamo sofferto un pochino. Anche a Roma contro la Lazio, o contro la Fiorentina, contro l’Inter, non c’è stato nulla di casuale. Possiamo fare risultato a Milano, ce l’abbiamo nelle corde. In una partita del genere ha solo da perdere il Milan. Se dovessimo perdere amen, se dovessimo fare un acuto sarebbe un’eccezionalità. E’ una partita difficilissima, soprattutto per il Milan.

“Prendiamo a volte goal più che evitabili. Come contro il Napoli. Sono delle deficienze che dobbiamo migliorare. Non è vero che per reagire dobbiamo essere stimolati. Siamo coscienti del nostro valore. Cerchiamo sempre di far la nostra partita, adesso dobbiamo aver la forza di non fermarci, chiudere prima la partita, abbiamo già dimostrato di aver il carattere per farlo.

”Il Catania ha sempre giocato con il 4-3-3, a parte brevi parentesi con Marino e Giampaolo. Il 3-5-2 è nato casualmente prima della partita contro il Novara e a causa di tante defezioni in difesa. Legrottaglie non si reggeva in piedi ma ha giocato tutta la partita con sacrificio. Sta dando risultati importanti, sia in possesso che non in possesso palla. Se ha funzionato così tanto è perché la rosa è capace di giocare con diversi moduli.”

“Il risultato della domenica deriva dal lavoro prodotto in allenamento. Mi aspetto una squadra feroce, forte della serenità e della soddisfazione di aver fatto prestazioni importanti. E’ un momento in cui il ferro è caldo e va battuto. Facessimo risultato a Milano cambierebbe poco. L’obiettivo dei 50 punti non è certamente un traguardo che ci poniamo. Il nostro obiettivo è compiere il processo di maturità. Quando riusciremo a scendere in campo sempre con determinazione feroce di far risultato allora nessun traguardo ci sarà precluso.

“Mazzarri è così, quando le partite non vanno per come se le immagina le vive a modo suo. Ha fatto una scelta in virtù dell’impegno contro il Bayern, puntando su qualche giocatore fuori ruolo o che aveva giocato poco fino ad allora. Mi sarebbe piaciuto un approccio più sereno da parte sua, verso la sconfitta. Si lamente sempre quando perde, mai quando vince. Non aver salutato Montella, e soprattutto il suo labile, non è un atteggiamento serio e corretto. Non conta niente dire che negli spogliatoi si siano salutati. Con quel gesto Mazzarri è sembrato di tutto di più ai milioni di persone che hanno visto il suo “stai buonino”. Negli atteggiamenti, nelle posture mi è sembrato il Mourinho dei poveri. Il cielo è distante, i piedi vanno mantenuti a terra. Dio ce ne sono due, Lui e Mourinho.. per un terzo non c’è spazio.

[Giuseppe Puglisi – Fonte: www.mondocatania.com]