Lo sfogo di Lewis Hamilton: “Da piccolo picchiato perché nero”

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Le parole del sei volte campione del mondo nel corso di un lungo post pubblicato sulla sua pagina Instagram.

LONDRA – Lewis Hamilton in prima linea nella battaglia contro il razzismo. Il pilota della Mercedes, attraverso un lungo post pubblicato sulla sua pagina Instagram, ha rilasciato queste dichiarazioni: “Ho letto ogni giorno il più possibile per cercare di sapere il più possibile su quello che è successo nella nostra lotta contro il razzismo, questo ha riportato alla memoria tanti dolorosi ricordi della mia gioventù. Memorie intense delle sfide che ho affrontato quando ero bambino, come credo che molti di voi che abbiano sperimentato il razzismo o qualsiasi tipo di discriminazione abbiamo vissuto. Ho parlato così poco delle mie esperienze personali perché mi è stato insegnato a tenermi le cose dentro, non mostrare debolezze, uccidere gli altri con l’amore e poi batterli in pista. Ma lontano dai circuiti sono stato bullizzato, picchiato, e il solo modo per rispondere a questo è stato imparare a difendermi, così ho imparato il karate. Ma gli effetti psicologici negativi non possono essere misurati”.

Il sei volte campione del mondo ha, poi, aggiunto: “È anche per questo che guido nel modo in cui lo faccio, è molto più profondo di un semplice sport, io sto ancora lottando. Grazie a Dio avevo mio papà, una figura molto forte alla quale potevo guardare, che sapevo che capiva e che sarebbe stato dalla mia parte incondizionatamente. Non tutti hanno questa fortuna, ma dobbiamo restare uniti con coloro che non hanno quel’’eroe al quale affidarsi e che li protegga. Dobbiamo unirci! Mi ero chiesto perché il 2020 sembrasse così sfortunato sin dall’inizio, ma ora sto cominciando a pensare che potrebbe essere l’anno più importante delle nostre vite, dove poter finalmente cominciare a cambiare l’oppressione sistematica e sociale delle minoranze. Vogliamo solo vivere, avere le stesse possibilità a livello di istruzione, e non aver paura di passeggiare per strada, andare a scuola o in un negozio. Ce lo meritiamo come chiunque altro. L’uguaglianza è fondamentale per il nostro futuro. Non possiamo smettere di portare avanti questa battaglia e io per primo non mollerò mai”.