Il presidente Lotito, intervenuto ai microfoni di SkyTg24, auspica un periodo denso di successi per i colori biancocelesti. “Con la Lazio abbiamo raggiunto un traguardo storico, sono state suggellate le cose che si sapevano: siamo la prima squadra della capitale non solo per motivi anagrafici ma perché ce lo siamo meritati nella finale. Ai tifosi dico di stare vicini alla squadra, abbiamo intrapreso un percorso nel nome del fair play finanziato e so che a tutti piacerebbe avere il fenomeno ma bisogna camminare in relazione alle proprie possibilità”. Il patron biancoceleste si è soffermato poi sui singoli.“Perea? É un gran giocatore, lo abbiamo preso già a gennaio. Petkovic? Pensavamo fosse la persona ideonea per un progetto di ampio respiro, stiamo cercando di mettere la squadra in un ambiente come quello delle grandi società internazionali. Cercheremo di sviluppare il centro di Formello con l’inserimento delle giovanili e una clinica specializzata”.
Il calciomercato incombe, ma Lotito non ha intenzione di cedere i pezzi pregiati dello scacchieri laziale. “Lulic per Matri? Non ci abbiamo mai pensato. Un giocatore per venire da noi deve rispettare le nostre caratteristiche e Matri non ci interessa. Lulic era uno sconosciuto e ora è un eroe per il gol nel derby ma noi non vendiamo i giocatori se non quando ce lo chiedono. Hernanes non è in vendita cosi come Marchetti, per Felipe Anderson invece vedremo. Supercoppa? Affronteremo lunedì questo problema con Agnelli, faremo in modo che si salvaguardi il contratto. Noi siamo anche per giocare altrove purché si abbiano i soliti introiti. Vogliamo fare una società forte e costruirla su fondamenta solide. Se mi arrivasse un’offerta come quella indonesiana all’Inter io non cederei, io sono tifoso della Lazio e sono presidente-tifoso; vorrei che questa squadra un domani fosse gestita da mio figlio un giorno”
Il presidente ha continuato il suo discorso ai microfoni di Sky Sport 24, indicando alcune soluzioni per rilanciare il calcio italiano: “Dobbiamo ridurre il gap con gli altri campionati europei attraverso gli stadi funzionali, con la possibilità di avere una ricaduta forte dal punto di vista economico con ricavi importanti. Se la Lazio avesse la possibilità di aumentare i ricavi da 90 mln a 170 la situazione sarebbe completamente diversa. La Lazio oltre ai costi diretti della gestione ha anche quel famoso macigno di 6 mln l’anno al fisco che paghiamo con largo anticipo. C’è una programmazione del sistema e la capacità di portare a casa i risultati”. In Europa impazza il modello tedesco, un sistema sano dal punto di vista finanziario che sta perseguendo importanti risultati anche dal punto di vista tecnico e di risultati: “Modello tedesco nel senso di rigidità di gestione, hanno fatto una programmazione e con il tempo hanno guadagnato il ruolo che stanno ricoprendo. I progetti hanno un andamento temporale che non può essere immediato, ma ragionevole. Attraverso programmazione e sacrificio si possono colmare i gap economici, purchè ci sia lo spirito di unione tra tutte le varie componenti. In una squadra conta il tasso tecnico ma anche la capacità di esprimerlo al 110%. Avere disponibilità economiche per acquisire giocatori importanti può apparire fondamentale sulla carta ma servono i risultati sul campo. Vorremmo avere una maggiore disponibilità economica per andare a scovare una serie di giocatori sconosciuti che poi si rivelano importanti. Nessuno sapeva chi fosse Lulic, Candreva e Klose erano considerato giocatori finiti, poi hanno dimostrato il loro valore”.
Uno dei punti fondamentali per attuare questo sistema, è la costruzione di una cittadella dello sport, con tanto di stadio, per aumentare i ricavi. Un progetto al momento arduo dopo il congelamento in Senato dell’apposita legge da quasi un anno: “Dipende se viene varata la legge o meno – prosegue Lotito – è fondamentale perché detta dei tempi certi e mette nella condizione la squadra di avere la certezza dell’attuazione di un progetto. Se varano la legge occorrono 3 anni per costruire lo stadio. Il vero problema è avere la certezza della possibilità di poterlo costruire. La nostra filosofia non è solo il campo di calcio, la Juventus con il nuovo stadio ha ottenuto 13-14 milioni di ricavi in più, ma non gli ha colmato il gap che ha con i maggiori club europei. Serve una struttura aperta h24 che abbia ricadute economiche sostanziali, per fare questo devi costruire una cittadella dello sport. Così il tifoso può contribuire attivamente alle sorti del club senza aggravi economici e si crea un processo di fidelizzazione altissimo. Quando sono entrato nella Lazio la società fatturava 84 mln e ne perdeva 86.5 con 550 mln di debiti. Oggi è una società virtuosa che ha raggiunto risultati sportivi, ho conseguito 3 trofei, altre squadre hanno intrapreso un percorso economico diverso e ad oggi non hanno conseguito risultati”.
[Matteo Vana – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]