A margine dell’incontro che si è svolto presso l’Hotel Hilton Airport di Fiumicino tra i club di serie A e i vertici arbitrali, il presidente della Lazio Claudio Lotito si è soffermato con i cronisti presenti: “E’ stata una riunione tecnica per evitare che ci fossero incomprensioni – ha spiegato il numero uno biancoceleste – Tra le parti non c’è nessuna contrapposizione, ritengo che da entrambe le parti ci sia la volontà di trovare la soluzione affiche sulla stampa non vengano acuiti alcuni comportamenti ed alcune posizioni”.
Si è parlato di politica calcistica, ma soprattutto del momento d’oro che sta attraversando la Lazio capolista. Tra gli argomenti anche il possibile rinnovo contrattuale di Reja: “Come al solito gli organi di informazione hanno interpretato. Io non ho mai parlato di contratto, ho solo detto che il mio rapporto con il tecnico è “sine die”. Nei rapporti umani le carte contano poco”.
Non nel caso di Muslera. Il portiere uruguaiano è in scadenza nel giugno del 2012 ed il prolungamento tanto agognato non sembra più una formalità: “Non so quale sia il problema, evidentemente ce lo spiegheranno. Se ci sarà un incontro a breve con l’agente Fonseca? Se ci porranno degli interrogativi risponderemo. Ho letto le dichiarazioni che il giocatore avrebbe fatto al riguardo e le ho prese come parole non sue… Alcune situazioni sono fisiologiche, rientrano in una mentalità che mi auguro vada a morire nel tempo. Io cerco di assumere comportamenti diversi, il calcio deve essere rilanciato su logiche diverse. Muslera può dichiarare quello che vuole, ma ripeto, riteniamo che quello non sia il suo pensiero. Poi nelle sedi opportune verranno chiarite”.
Come dovranno essere chiarite dagli organi preposti i sorprendenti movimenti del titolo in borsa della Lazio: “Non vedo quale sia il problema, c’è un interesse ad investire, ma non è stato uno spostamento onoralo. Se un soggetto fa un investimento speculativo crea la crescita del titolo. Io rappresento la società e queste cose le subisco piacevolmente. Tutte le ipotesi che in questi giorni sto leggendo sono inesatte. Chiarisco una volta per tutte: la Lazio è posseduta per oltre il 67% dal sottoscritto, tecnicamente non è scalabile. Se dovesse andare nelle mani di qualcuno il 33% vorrà dire che avrà una posizione di minoranza e finisce la storia. Chiaramente in questo momento c’è una situazione di euforia che crea interesse nelle persone che hanno volontà di investire”.
Situazione euforica come quella che vivono i tifosi biancocelesti guardando la classifica: “Io non sono stupito, né mi sono orgoglioso, sono solo abituato a valutare le cose alla fine del processo. Siamo consapevoli di aver allestito una squadra competitiva, ma il nostro cammino è molto difficile. Le altre squadre sono forti ed ogni partita è una storia a sé”.
Argomento a parte quello che riguarda la sospensione della gara tra Italia e Serbia. Una delle cause, secondo il patron biancoceleste, è l’inadeguatezza delle strutture: “ C’è la necessità di realizzare un piano sugli stadi, costruiti anche per preservare la sicurezza dei tifosi, aiuterebbe molto. Le strutture sono fondamentali. Oggi, in Italia, gli stadi sono all’ultimo posto, mentre gli spettatori devono essere messi nella condizione di stare tranquilli“.
[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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