Lucescu: “Mancini mi somiglia, Fonseca un ingrato”

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intervista

Le parole dell’ex allenatore dello Shakhtar nel corso di un’intervista rilasciata all’edizione odierna del Corriere dello Sport.

ROMA – Mircea Lucescu, ex allenatore dello Shakhtar tra le altre, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Queste le sue parole a cominciare da Fonseca:Ho lasciato la panchina dello Shakhtar a Fonseca, ma non vi nascondo di esserci rimasto male per il suo comportamento. Non mi ha detto neanche grazie per la squadra meravigliosa che gli avevo lasciato, sarebbe bastata una sola telefonata. Era partito facendo il 4-4-2 come nel Braga, ma a un certo punto il presidente lo convinse a tornare al mio 4-2-3-1, perché la squadra conosceva a memoria quel sistema di gioco fatto apposta per i tanti brasiliani. Fammi dire un’altra cosa: tutti gli anni a me vendevano come minimo un paio di giocatori, a Fonseca no. Tuttavia devo riconoscere che Fonseca ha dimostrato grande intelligenza e capacità ad adattarsi, e sono convinto che al di là dello sgarbo che mi ha fatto abbia le competenze per fare bene alla Roma. Una mia soddisfazione? Aver battuto 4-0 il suo Braga con lo Shakhtar. E aggiungo: da Braga non avrebbe mai potuto arrivare alla Roma”.

Su Mancini ha aggiunto: “A parte mio figlio Razvan, che dovunque è andato ha vinto, e questa non è solo una battuta, mi rivedo in Mancini. Quello che ha fatto con la nazionale è straordinario. Ha lanciato giovani che non avevano ancora esordito in serie A, li ha fatti maturare, li ha migliorati, gli ha dato forti convinzioni. L’Italia di Mancini avrà un grande futuro”.