Luis Enrique a Sky
“Pareggio diverso da quello di San Siro? Non posso essere soddisfatto, il risultato è questo. Credo che la squadra abbia fatto tutto quello che mi aspetto in quanto a fare la nostra partita, però non riusciamo a concludere e a finalizzare con tanti giocatori, però il Siena ha fatto una seconda parte molto interessante e noi abbiamo avuto problemi di circolazione di palla e di arrivo in area. Un problema che mi preoccupa più degli altri? Non c’è un problema preciso che mi preoccupa, mi preoccupa la mancanza di fiducia che possono avere i calciatori, ma c’è un lavoro che voglio rinforzare. Oggi sull’1-0 nella seconda parte non siamo riusciti a fare il nostro lavoro, abbiamo paura e questo è normale. Non arriva la prima vittoria, i giocatori hanno paura, è una situazione che dobbiamo migliorare. Difficoltà d’approccio? In Spagna succede come in Italia, tutte le squadre giocavano in contropiede anche lì. In questo caso ancora siamo lontani da qualcosa che vogliamo, ma resto con fiducia. Tra 72 ore c’è un’altra partita importante, il mio lavoro sarà quello di recuperare la squadra, motivarla e migliorare. La difesa? E’ facile guardare uno o due calciatori. Guardate l’atteggiamento di Totti e De Rossi, esempio di come si deve affrontare la situazione. La squadra deve migliorare, io sono il massimo responsabile di quello che succede in campo. Borini per la sua voglia appare di più, ma anche gli altri hanno fatto bene. Ci piace pressare alto, devono pressare sia gli attaccanti che i centrocampisti che i difensori. E’ una situazione particolare, non abbiamo fortuna. E’ una situazione che devo migliorare”.
Luis Enrique in conferenza stampa (a cura degli inviati all’Olimpico Alessandro Carducci ed Emanuele Melfi)
Quanto ci vorrà per vedere una vittoria?
“Lavoro per questo, ma non lo so, vedremo. Spero sia il prima possibile”.
Cassetti per lei è solo un centrale? Come mai l’esclusione?
“Lui può giocare come centrale e come laterale. Sapevo che se i risultati non fossero arrivati il tutto sarebbe stato visto con pessimismo”.
Come mai non si va molto al tiro?
“Abbiamo creato poco, il gol è stata un’iniziativa di Borriello, non un’azione manovrata. Nel secondo tempo abbiamo avuto un po’ di paura, è stato un passo indietro rispetto a Milano e il Siena poteva anche vincere”.
Totti arriva al tiro solo su punizione, è studiato o bisogna modificare qualcosa?
“Lui tiene libertà assoluta nel suo ruolo. Sottolineo lo spirito di sacrificio di Totti e De Rossi, sono comunque l’unico responsabile di questa situazione”.
Il possesso palla è stato sterile?
“Senza alcun dubbio, sia ben chiaro che il possesso palla che vogliamo non è questo, non è solo orizzontale, deve essere finalizzato a creare occasioni, come oggi non abbiamo fatto. Non ci interessa il possesso palla se poi tiriamo in porta così poco. Serve una vittoria per sbloccarci. La voglia di fare la partita c’era ma se la palla non va veloce. Non so quanto ci vorrà per vedere i miglioramenti che speriamo. Ci manca velocità, ritmo, non ci prendiamo dei rischi in attacco e sentiamo la pressione della vittoria che manca”.
Le difficoltà sono superiori al previsto?
“Per imporre un modello di gioco occorre tempo. Non chiedo pazienza, sono qui solo per fare il mio lavoro. E’ certamente difficile attaccare una squadra che si difende così, occorre una fluidità di gioco”.
Perché Osvaldo e Borriello come esterni e non Bojan e Borini?
“Ho quattro-cinque giocatori per due posizioni, non è ruolo di esterno vero, giochiamo con due punte con un trequartista. Resto convinto che questo sia il sistema migliore per fare gol. So benissimo che quando non si ha il sostegno dei risultati tutte le decisioni sono criticabili. Loro hanno giocato bene in questa posizione”.
Cicinho?
“Quando un giocatore è convocato può giocare dall’inizio anche se lui veniva da un infortunio. Lo stesso discorso vale per Pizarro, uscito per una questione fisica”.
Sei preoccupato che i giocatori possano perdere fiducia?
“Sono preoccupato perché non sono contento della situazione. Non abbiamo iniziato come speravamo. Resto ottimista per l’atteggiamento e la professionalità dei giocatori. Anche a me piacerebbe venire qui a commentare una vittoria, mi piacerebbe ricambiare l’affetto dei tifosi”.
Luis Enrique a Mediaset Premium
“Non parlo mai con i calciatori dopo la gara, devono essere tranquilli. I giocatori devono avere più fiducia, ancora manca ma sono sicuro che dopo un buon risultato i giocatori ritroveranno fiducia. Il pareggio del Siena è giusto hanno fatto grandi azioni di contropiede. Siamo in debito con la nostra tifoseria. Vera Roma? Non lo so, la cosa sicura è che sono sempre io il responsabile di tutto. Senza dubbio, ne abbiamo parlato spesso e anche oggi durante l’intervallo però a noi manca la fiducia di un buon risultato ma non arriva. Si ma io continuo ad essere fiducioso. Si infatti la stessa cosa è accaduto contro il Cagliari. Ripeto sono il massimo responsabile di quello che succede e dobbiamo continuare a lavorare. Fare l’allenatore della Roma è molto stimolante, so solamente questo.”
Luis Enrique a Roma Channel
“Problemi di gestione? No, questa paura a non perdere l’1-0 ha complicato le cose. Il risultato è giusto e poteva essere peggiore. E’ una situazione particolare, manca la fiducia nell’andare a prendere la partita. Manca la prima vittoria perché i giocatori si liberino. Poca fluidità? Oggi non abbiamo fatto una bella partita perché il possesso palla che prepariamo non è questo di stasera. E’ una situazione difficile, ma ho la fiducia nella squadra. Sono il primo responsabile quando le cose non vanno bene, manca questa prima vittoria per liberarsi e fare qualcosa di interessante. L’inizio non ha avuto i risultati, non c’è ancora stata una vittoria e anche a me dispiace tantissimo. Sono preoccupato, ma sono anche pronto per alzarmi di nuovo e fare un lavoro in queste 72 ore che mancano per la prossima partita. Sannino ha detto che faremo bene? Complimenti per la loro partita. Io non chiedo tempo e pazienza. Questa è una situazione particolare, sono il primo responsabile di tutto. L’unica cosa che chiedo è l’appoggio che vedo continuamente dalla squadra. La squadra può fare qualcosa di grande, bisogna avere fiducia. Se i giocatori sono con me? Il giorno che la squadra e la dirigenza non saranno con me io me ne andrò in tranquillità e tiferò la Roma. Fino all’ultimo giorno che sarò alla Roma sarò al 100%. Quando ci sono situazioni particolari come questa non c’è nessun problema. Io sono ottimista perché vedo cosa la squadra fa. Capisco che i tifosi sono arrabbiati tutti vogliamo la vittoria. Turnover col Parma? Tre partite in una settimana, dovrò vedere come si sentono i calciatori fisicamente. Per fortuna siamo tanti, posso scegliere. Abbiamo una rosa completa, c’è concorrenza. Se c’è qualcosa di positivo? Il nostro possesso palla doveva essere più attraente per i tifosi e più divertente per i calciatori”.
[Gabriele Chiocchio – Fonte: www.vocegiallorossa.it]