Alle 12.30 è andata in scena dal Centro Sportivo “Fulvio Bernardini” di Trigoria, la conferenza stampa di Luis Enrique alla vigilia del match che sabato sera vedrà contrapposte allo stadio San Siro di Milano, Inter e Roma.
Come vede l’Inter?
“Abbiamo già abbastanza problemi per occuparci dell’avversaria. Non hanno iniziato bene la stagione come noi, ma sono concentrato solo sui miei per renderli competitivi. Non sarà facile, loro nell’ultima partita non sono stati fortunati nel concludere a rete, un po’ come noi, ma l’Inter è una squadra di grande livello: ha vinto la Champions League, ha ottimi giocatori e sarà un importante test per vedere se siamo cresciuti”.
Che ne pensa delle difficoltà incontrate da Gasperini?
“In Spagna succede la stessa cosa. Non c’è pazienza nel calcio, sono i risultati che comandando e se non arrivano la fiducia cala, Gasperini è un grande allenatore e l’ha dimostrato in carriera”.
Si è verificato un grande entusiasmo intorno a lei. Cosa manca a questa Roma per ottenere i risultati?
“Fare un gol in più dell’avversario. Tempi? Spero dalla prossima partita”.
Vuole puntare molto su come i giocatori si allenano. Pjanic titolare dopo soli tre allenamenti, perché?
“Io faccio la mia scelta, a volte voglio vedere la fame e la voglia di vincere, altre volte mi basta vedere un calciatore in tv e capisco che è un giocatore di livello. Scelgo chi è più in forma nell’undici titolare. Cerco di mettere il mio 11 che ritengo migliore. Non mi occupo delle vostre considerazioni”.
Cos’è che la rende innamorata del calcio?
“E’ una passione. Ogni giorno che passa mi sento molto meglio, sono innamorato di essere allenatore, da calciatore forse lo ero di più, segnare il gol adesso non mi è più possibile.
Ha detto di aver fatto un ottimo lavoro in settimana. Chi sono i giocatori più in condizione?
“Abbiamo lavorato benissimo. Per quanto riguarda l’Inter non sappiamo cosa ci aspetterà, difesa a 4 o difesa a 3, Forlan, Milito o Pazzini… Sarà sicuramente una gara difficile. Noi vogliamo fare bene. Ma sono sicuro che la squadra col passare del tempo giocherà molto meglio creando molte occasioni, di questo sono sicuro”.
Si parla della panchina traballante di Gasperini ma la sua posizione è molto solida. E’ felice di questa fiducia?
“Credo sia molto importante per una perosna che inizia un progetto sentire la fiducia della società. La scorsa settimana ho ringraziato i dirigenti per la fiducia mostrata, abbiamo una relazione molto franca con la società, il giorno in cui non dovessero più credere in me non ci saranno problemi e mi farò da parte. Sono qui per esprimere il mio modo di intendere il calcio e anche i giocatori sono con me. Io sono felicissimo di questa esperienza che mi sta arricchendo moltissimo, voglio rimanere almeno per i due anni per cui ho firmato”.
Ha visto la fame di vincere in Borini e Borriello? Possono candidarsi ad una maglia da titolare?
“19 calciatori possono essere titolari. Borini ha giocato dieci minuti ed era andato in gol al primo pallone toccato, Borriello ha giocato benissimo ma anche Bojan ed Osvaldo. Sono contento di avere così tanti calciatori validi, la concorrenza è vitale per me, tutti e 4 gli esterni hanno fatto una settimana bellissima ma non ti posso dire chi giocherà”.
Gioca Totti?
“Io per rispetto lo dico prima ai calciatori”.
Il calciomercato è molto importante, sarebbe disposto in corsa a cambiare modulo per necessità?
“Potrebbe succedere se mi dovessi accorgere che ci sono delle varianti nel mio sistema du gioco per far rendere di più la mia squadra, non avrei problemi, non sono affatto rigido, insisterò su un modulo offensivo ma se un esterno sinistro può giocare molto largo per le sue qualità non ci sono problemi a spostarlo”.
Le scelte dell’Inter influenzeranno le sue?
“Scelgo sempre quello che credo sia l’undici migliore ma cambia se l’avversario gioca a 3 o a 4, io comunque scelgo in base alle mie scelte ma posso dare delle indicazioni specifiche a seconda del modulo degli avversari, come sul modo di pressare o di attaccare”.
De la Pena non è stato sositutito, ti senti un po’ più solo?
“Assolutamente no. Ho lo staff che volevo avere, la situazione di De La Pena è personale, lui ha deciso di non renderla pubblica e non voglio farlo io, è stata una sua decisone. Resta un’avventura appassionante circondato dalle persone che volevo”.
La scelta del possesso palla con pochi tiri in porta è una sua indicazione? Vedremo più tiri da fuori area?
“Per la mia concezione è vero che passa tutto attraverso il possesso palla per avere il controllo sulla partita, credo nel mio sistema di gioco ed è per quetso che mi hanno scelto”.
Taddei può fare l’esterno basso?
“E’ una possbilità, Taddei, Cassetti.. Ce ne sono tanti. Anche Totti (ride ndr)”.
E’ la partita giusta per sbloccare la Roma a livello mentale?
“La squadra che vince incrementerà la propria fiducia, spero che la mia squadra faccia il suo lavoro ad alti livelli, nelle ultime dieci partite della Roma a Milano ci sono state 1 vittoria, 3 pareggi e 6 sconfitte. Andiamo lì credendo nella vittoria”.
E’ vera la frase rivolta a Totti “Seguimi e farò tanti gol”?
“Non ricordo tutto quello che dico ai calciatori”.
E’ convinto che con il suo modulo farà tanti gol?
“Ritengo sia una posizione ottima per Francesco, può calciare in porta o fare assist”.
Le ha fatto piacere la cena tra i giocatori?
“Per me è fantastico. Più è unita la squadra, più sono uniti i giocatori, tanto meglio. Il calcio è uno sport di squadra. Totti ha organizzato tutto, un’iniziativa eccellente”.
Tridente intasato di prime punte, sta chiedendo un adattamento ai calciatori o il suo modulo prevede tre punte centrali?
“Voglio sempre tre attaccanti, in alcune partite anche di più, mi piace giocare all’attacco con giocatori che facciano gol. Gli dico sempre che sono fortunati ad avere me come allenatore, ci mancano ancora meccanismi e automatismi, dobbiamo solo concretizzare le occasioni. Un attaccante è preoccupato quando non arrivano occasioni ma non è il caso nostro”.
Si è parlato molto di Pizarro come un ostacolo per la Roma e per il suo nuovo modulo. Può coesistere con Pjanic e De Rossi?
“Pizarro è reduce da un lungo infortunio, è tornato in gruppo la settimana scorsa e sono contentissimo perché si adatta alla perfezione al mio modulo, può giocare in due o tre posizioni e può coesistere con i sopra citati”.
La pressione sull’Inter può essere una trappola?
“Accettiamo il calendario per quello che è. Non ho preferenze. Loro avranno il fattore campo ma partiamo con le stesse possibilità di vittoria”.
Le condizioni di Lamela? Gago e De Rossi possono giocare insieme dall’inizio?
“Erik ha avuto un infortunio più serio rispetto al Peq e ci vorrà più tempo per vederlo in campo. Gago ha già ricoperto quel ruolo di interno in Nazionale, così come De Rossi e può coesistere con i suoi compagni”.
[Jury dell’Aquila – Fonte: www.vocegiallorossa.it]