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Luis Enrique: “Possiamo battere l’Inter, sapendo che sono forti: è una sfida per la squadra”

Vigilia di Roma-Inter, Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa

Adesso diventa più complicato affrontare l’Inter dopo la sconfitta di Cagliari?
“No, è la stessa partita. Dipende da cosa hai fatto nelle gare prima, la notizia buona è che dopo una sconfitta è che si può giocare subito. Credo sia un’opportunità buona per noi il poter giocare subito e fare il possibile per vincere. L’Inter non la scopro io, è fortissima e ha grandi calciatori. Sta migliorando molto, credo che possa fare qualcosa di buono ma credo che sarà difficile. Noi faremo possesso palla e loro faranno pericolose ripartenze.”

Cosa si rimprovera a livello personale per Cagliari?
“Ogni partita mi domando dove posso migliorare la squadra, non solo quando perdiamo. Non lo faccio in pubblico, altrimenti sarebbe troppo facile per voi.”

Vedi paura e tensione in qualche tuo giocatore?
“No perché sarebbe troppo facile per me: il mio lavoro è far migliorare il gruppo e la squadra e continuo ad essere ottimista. Vedo gli allenamenti e quello che succede ogni giorno, se valuto quello che ora siamo come squadra sono molto ottimista. Nessuno può dirmi che la Roma non ha un’identità, questa per me è una vittoria. Tutti sanno come gioca la Roma, io sono esigente  e credo che la squadra possa fare molto ma se non facciamo attenzione ai dettagli diventiamo facilmente battibili. Continuo a pensare che siamo sulla strada giusta, quello che vedo mi piace e devo far capire loro che i dettagli sono importanti.”

La Roma, secondo i numeri della Lega, vedono la Roma davanti all’Inter. Come mai?
“È facile. I numeri erano superiori contro il Cagliari e abbiamo perso le due partite. I numeri sono un riferimento, un riflesso della nostra identità che può piacere o meno. A fine stagione vedremo: i numeri dicono che la squadra è lontana dai primi posti ed è vero, vedremo però cosa succederà nel futuro: siamo al punto in cui possiamo diventare grandi, abbiamo fatto gare buonissime e altre in cui abbiamo perso contro squadre più deboli. Io sono contento senza guardare la classifica perché vedo un’identità.”

Lei non ha mai voluto parlare di obiettivi: dopo la Juve il Bologna e il Cagliari la stagione potrebbe diventare anonima?
“Non parlo di obiettivi, nessuna previsione. L’ho fatto con Lamela e i due gol che non ha fatto. Potrebbe essere anonimo ma penso che la squadra potrebbe fare molto meglio da qui alla fine della stagione, quando la classifica ci dirà tutto. Se sarà merito o demerito del nostro lavoro. Sensazioni? Non ne ho…”

Dopo le due ultime gare del 2011 sembrava esserci una formazione base: in difesa ogni partita cambiano almeno due giocatori, come mai?
“Nessun problema. Per me sarebbe avere 11 titolari, so che è difficile capirlo ma io ne voglio 21 o 22. Ogni allenamento qualcuno sa che può giocare o meno., Io voglio una squadra, so adesso chi sta meglio per giocare. Ma devo gestire lo stato di tutti i calciatori ogni tre giorni e faccio delle scelte che so che non si possono capire. Non voglio undici titolari, lo ripeto.”

La Roma, se va in svantaggio, perde quasi sempre. E’ un problema di fragilità?
“Lavoriamo ogni giorno per migliorare. La gara contro il Cagliari è stata recuperata dopo l’1-0 e purtroppo non abbiamo mantenuto lo stesso livello. Dopo il vantaggio ho visto una squadra rilassata, ma nel calcio non  è così fino al 92esimo minuto. E’ difficile poi recuperare con un lavoro difensivo e le ripartenze del Cagliari, l’impegno c’è stato ma continuiamo a fare errori importanti.”

Lei ha detto che per vincere con il suo gioco si deve dare sempre il 100 per cento. Questa rosa è in grado?
“Si. Hai visto la Juve? Gioca sempre al cento per cento, hanno capito che se calano sono in difficoltà. Giocano un calcio diverso dal nostro, con qualità tecnica e livello fisico altissimo: a meno che non sei una squadra incredibile, anche se pure il Barcellona ne ha bisogno, devi essere al cento per cento. Noi alcune volte non lo siamo: è questo di cui parliamo, perché abbiamo un’identità e un’idea di ciò che dobbiamo fare ma ci manca una altro sforzo, quello di avere un’intensità per tutta la gara. Possiamo farlo, consapevoli che ci sono momenti in cui si deve soffrire…”

Dopo Cagliari ha ammesso di essere deluso: la gara cosa vi ha insegnato?
“È stata un pò quello che succede spesso alla squadra: 25 minuti incredibili, con recupero del risultato, che non si riescono a mandare avanti per tutta la gara. Io penso sempre a come migliorare in tutti gli aspetti, ero soddisfatto dopo la partita e l’ho detto ai calciatori ma allo stesso tempo ho visto che possono fare bene per tutta la gara, ho fiducia in questo. So perché la Roma cala, ma non ve lo dico pubblicamente. Essere deluso non vuol dire che vi vengo a dire perché.”

L’Inter è forse la squadra più esperta del campionato: può essere una difficoltà per la Roma che è molto giovane?
“Io faccio un discorso diverso: quando vinciamo non è perché i giovani sono bravissimi e quando perdiamo sono immaturi, così come per i più anziani. Quando vinciamo siamo tutti bravi, quando perdiamo siamo tutti quello che vuoi…La squadra è al di sopra di tutti, deve diventare importante per sapere dove andiamo. Contro l’Inter sarà difficile e non dovrebbe essere così perché abbiamo sempre avuto l’appoggio della tifoseria, anche senza meritarlo. Anche per questo dobbiamo andare con fiducia e senza paura, grazie all’apporto della tifoseria. Possiamo battere l’Inter, sapendo che sono forti: è una sfida per la squadra. Se c’è una sconfitta non succede nulla se hai dato il cento per cento.”

Roma contro Inter: una squadra in discesa contro una in salita. Un giudizio su Ranieri?
“L’Inter è in salita? Ha fatto un pareggio e una sconfitta nelle ultime gare…Non credo sia la peggiore squadra da incontrare: sta migliorando, è una grande squadra, per noi questo discorso però non è importante, qualsiasi squadra può metterci in difficoltà. Ranieri è un allenatore di altissimo livello, con esperienza, ho parlato con lui nella riunione tra i tecnici e so della sua relazione con la Roma. Non so come lavora ma la sua qualità come allenatore è fuori dubbio.”

De Rossi è in condizione di giocare dal primo minuto e magari reggere per tutta la gara?
“E’ difficile saperlo. Se ci sarà potrebbe giocare tutto il tempo, ha fatto un lavoro differenziato, gli ultimi due allenamenti li ha fatti con la squadra ma non so se riuscirà a giocare tutti i novanta minuti.”

[Redazione Forza Roma – Fonte: www.forzaroma.info]

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