Macheda felice: “Qui c’è un grande spirito di squadra”

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Federico Macheda è arrivato. Il suo esordio non è stato con il botto come quello di Manchester dell’Aprile 2009, ma il suo contributo è stato comunque fondamentale per la vittoria contro la Roma, nella quale ha dato quel pizzico di fantasia e velocità in più alla manovra offensiva doriana, entrando tra l’altro nell’azione del 2-1 firmato Guberti. Ma, prima della partita odierna, il tema principale delle sue interviste in mixed-zone non può che essere il suo ambientamento nel nuovo universo blucerchiato: “Sono venuto qui con tanta voglia di far bene, di crescere sia calcisticamente che umanamente, perché penso che entrambe le componenti siano importanti”.

“Oggi tutti i miei compagni hanno svolto un gran lavoro, qui c’è un grande spirito di squadra – prosegue poi Kiko toccando l’argomento match -. Io ho cercato di fare del mio meglio e quando sono entrato mi sono venuti i brividi per via di questo bellissimo stadio. Sono molto contento, sia per il mio debutto che per il risultato finale e la prestazione della squadra, che mi accolto subito benissimo”.

Un gol lo ha anche sfiorato il nuovo numero 41 doriano, di testa su cross dalla destra di Guberti, ma visto il punteggio finale il rammarico non è eccessivo. Anche perché di occasioni ce ne saranno senz’altro altre, a cominciare dalla prossima giornata di campionato. “Onestamente ho pensato di aver fatto gol – ammette il calciatore -, ma l’importante è aver vinto: non si può sempre segnare. I gol arriveranno, sarà per la prossima volta, spero di segnare già domenica prossima a Roma. Lo so che è contro la Lazio, ma personalmente io spero di segnare a qualsiasi squadra”.

Ma dove può arrivare questa Sampdoria? Macheda, con la giusta sfrontatezza di un ragazzo di 19 anni, non si pone obiettivi. Anzi. “Il successo è quello che conta – spiega -. È stato bello rifarci dalla sconfitta di Palermo contro una squadra forte come la Roma. Dobbiamo puntare in alto: del resto la squadra c’è; i giocatori pure. Quindi tutto è possibile, perché no?”.

[Stefano Orengo – Fonte: www.sampdorianews.net]