Wes e Maic possono dare alla squadra una maggiore spinta offensiva e tanta fantasia nella manovra, elementi che nell’Inter attuale mancano tanto. Coutinho e Alvarez, nonostante le buone qualità di base, non hanno l’esperienza e le capacità di leadership del campione olandese, fondamentale non solo per la sua grandissima classe ma anche per le grandi doti di trascinatore. Il suo ritorno è dunque importante anche dal punto di vista psicologico, perché darà grande motivazione ai suoi compagni, apparsi scarichi non solo nel fisico, ma anche nella mente.
Decisivo sarà anche il rientro del Colosso. La sua spinta sulla fascia destra era una costante delle annate vincenti. Maicon era quell’arma in più capace di creare in ogni istante situazioni pericolose. Gli infortuni dello scorso anno, oltre a quelli recenti, hanno intaccato la sua continuità di rendimento, ma ora è pronto a tornare. Contro la Juventus, ultima gara giocata prima dell’infortunio, è stato decisamente il migliore in campo, non solo per il gol del momentaneo pareggio, ma anche per la continua spinta sull’esterno, impreziosita da ottimi cross (vedi la traversa di Pazzini). Sembrava fosse ritornato quello dei bei tempi.
Non solo Maicon e Sneijder, però. Ranieri attende con impazienza il rientro di un giocatore praticamente mai avuto a disposizione, ovvero Diego Forlan. L’uruguagio, grazie alla sua duttilità, offrirà a Ranieri diverse soluzioni tattiche. Il tecnico testaccino, al momento, sta giocando con un 4-4-2 (lineare, a rombo oppure con una punta e un rifinitore) o con un 4-1-4-1, moduli d’emergenza e perciò non definitivi. Il ritorno di Forlan potrà fare sì che possano esserci variabili tattiche: si potrebbe attuare un 4-4-2 a rombo con Sneijder dietro le punte e l’uruguagio seconda punta. Un 4-3-3, con l’olandese e l’ex Atletico Madrid a sostegno di uno tra Milito e Pazzini.
Oppure il 4-2-3-1, forse il modulo con cui meglio si esprime la squadra, con El Cacha in una posizione alla Eto’o (largo sulla sinistra per poi accentrarsi, un po’ come gioca in Nazionale), un modulo che copre il campo in ampiezza, sfruttando anche gli inserimenti e le spinte degli esterni (il miglior Maicon lo si è visto con questo tipo di schieramento), un modulo che, soprattutto per i diversi stop, Ranieri non è mai riuscito a proporre.
[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]
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