Malesani ringrazia il suo trio di “santi” e si prepara per Roma

259 0

Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, il Genoa ha steccato la prima, ma c’è tempo per rimediare. E’ molto apprezzabile l’autocritica di Malesani («abbiamo buttato via la prima mezz’ora») ed è molto comprensibile la delusione di Preziosi, ma adesso non è tempo di recriminare: occorre agire. Siamo soltanto alla prima (effettiva, la vera “prima” è stata rinviata per le note vicende del contratto dei calciatori) giornata di campionato: ne occorrono almeno altre 4-5 per capire quale sarà il percorso del Grifone in questo campionato.

La Ferrari rossoblù ha presentato diversi difetti ed è uscita anche fuori strada nel corso della gara contro l’Atalanta. Anzi, ha agevolato per buona parte il compito degli avversari che escono con un meritato pareggio dal Tempio. Ripeto: non è tempo di caccia alle streghe e di punizioni esemplari, ma occorre applicare una massima del grande genovese Giuseppe Mazzini: «Pensiero e azione». E vorrei contribuire al dibattito in tutta umiltà con qualche osservazione.

1) La mia prima perplessità deriva dal fatto che finora il tecnico ha quasi sempre adottato il “rombo” (4-3-1-2) col trequartista. Invece oggi, a sorpresa, ha adottato un 4-4-2 puro, pur non avendo gli uomini adatti a farlo. Se poi due elementi di centrocampo, Kucka e Constant, non erano in forma e non riuscivano a controllare le folate avversarie, ecco spiegato l’esposizione dei rossoblù ai contropiede. Lo slovacco e il guineano sono “rimandati a settembre”, in altra situazione e con altro (speriamo presto recuperato) stato di forma. Anche oggi si è palesato un difetto di “fabbricazione” già evidenziato durante le amichevoli: lo scollamento tra difesa e centrocampo che crea tanti problemi in fase di copertura.

2) La fascia destra era preda di Schelotto che ha fatto il bello e il cattivo tempo. A volte anche la sinistra vacillava: anche in questi settori occorrerà un maggior lavoro di contenimento. Il modo di giocare di Malesani prevede la necessità di esterni difensivi “settepolmoni” che riescano a difendere ed attaccare, partecipando alla manovra a sostegno dei centrocampisti. Il tempo ci dirà se la preparazione estiva ha contribuito a formarli.

3) Pratto è sicuramente da rivedere. Oggi sembrava più un “centravanti arretrato”, come si diceva un tempo, che un vero e proprio ariete d’area. Forse però Caracciolo, se fosse già in forma per domenica prossima, sarebbe da schierare dal primo minuto. Presenta maggior mobilità e velocità rispetto all’argentino.

4) Nota positiva. Malesani deve ringraziare tre “santi”. Iniziando da san Kaladze che ha tenuto in piedi la difesa, san Rossi che ha tappato finché ha potuto le falle a centrocampo, e san Palacio, che ha disputato una splendida gara. Purtroppo nel primo tempo giocava in un ruolo non suo, la prima punta, e non riusciva a dare immediatamente il suo apporto con la sua classe. Questo trio “salvifico” (con la collaborazione del “beato” Frey che ci ha messo spesso una pezza) costituisce una buona base su cui costruire il futuro. Il futuro è già domenica prossima a Roma contro la Lazio che ha pareggiato in casa dei campioni d’Italia: impegno non facile, ma aspettiamo fiduciosi.

[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]