Il CT della Nazionale ha raccontato alcuni episodi della sua esperienza alla Sampdoria, quando Presidente era Paolo Mantovani, che ha definito “sopra a tutti”
GENOVA – In una intervista rilasciata a calciomercato.com il CT della Nazionale, Roberto Mancini, ha raccontato la sua esperienza alla Sampdoria, dal 1982 al 1987, quando Presidente era Paolo Mantovani, verso il quale non ha mancato di rinnovare la sua ammirazione. Per l’ex attaccante il merito di Mantovani, che ha definito “inarrivabile e sopra a tutti”, fu quello di saper creare una vera famiglia, in cui tutti si rispettavano, stavano al proprio posto e davano il massimo per la maglia. Per quanto i giocatori non fossero degli angioletti perché nello spogliatoio capitava che si litigasse. Mancini ha ricordato di essere venuto alle mani con Pagliuca e di aver fatto pace nel giro poche ore, ma anche di essersi risentito nei confronti del suo “gemello” Vialli, che in allenamento lo aveva chiamato Mancini, anziché Mancio o Roberto come era solito fare.
Mancini ha parlato anche di Vujadin Boskov, con lui non si parlò per qualche giorno: fecero la pace dandosi la mano di fronte alla gradinata Sud festante, dopo una partita vittoriosa contro l’Inter