Cosa cambia nella nostra strategia in queste 9 partite? La nostra ottica futura è solo la partita. Si guarda solo chi è pronto, indipendentemente dal fatto se è giovane o vecchio. Ne abbiamo parlato anche col direttore, guardiamo esclusivamente al presente. Vedo i ragazzi crescere, anche e soprattutto durante l’allenamento settimanale ed un esempio è Sala. Lui è un esempio importante. Magari cambieremo qualcosa, vorremmo farlo anche con i risultati e faremo di tutto per riuscirci. La mia condizione mentale qui a Verona? Io sto bene qui, penso solo all’Hellas e non penso neanche lontanamente ad andarmene. Sono incazzato nero per aver perso una partita, non ci siamo abituati a sconfitte così. Ora pensiamo a parlare un po’ più di calcio e a fare meglio certe cose che ora ci riescono male. Non siamo brillanti come prima, stiamo vivendo un brutto periodo, normale durante una stagione lunga. Se abbiamo incontrato squadre con più fame? Abbiamo fatto altre partite del genere, una a Catania. É normale, se avessimo 25 punti sarebbe diverso. Noi dobbiamo migliorare sempre, ci sono altre 9 partite da giocare, in Serie A ci stanno dei filotti negativi. Troppi gol subiti a distanza ravvicinata? Paghiamo quando subiamo reti in momenti in cui c’è il massimo dispendio di energie. Noi giochiamo di squadra e, in quei momenti, paghiamo qualcosa individualemente. O ripartiamo o le chiudiamo in poco tempo. Le motivazioni del gruppo? Non cambia il nostro modo di essere, ci vuole più equlibrio nel giudicare le prestazioni. Avevamo preparato bene anche la sfida contro la Samp, i ragazzi ci tenevano, ma alcune situazioni hanno cambiato la partita”.
[Sito Ufficiale Hellas Verona – Fonte: www.hellasverona.it]
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