Marcello, qual è la tua impressione sul gruppo Bologna che si è creato? Secondo te si può ambire a qualcosa di più della ‘semplice’ salvezza, visto quello che è stato fatto sinora? Vedo il gruppo molto bene, e credo che questo ottimo momento che sta vivendo il Bologna non a caso sia frutto della coesione che c’è nella squadra: una coesione che ha permesso di superare tutti i momenti difficili dovuti all’assetto societario. Ci sono tre-quattro elementi di esperienza molto importanti, in traite d’union con giovani ancora non esperti. Credo che il gruppo sia stata la cosa fondamentale: a questo va sommato il lavoro di Malesani e dei dirigenti, ma credo che il gruppo sia stato fondamentale.
I tifosi non ti hanno dimenticato e c’è chi rivede in te Portanova, nel carattere e nel modo di stare in campo. Il fatto di non essere dimenticato è reciproco: non è un caso se ho scelto di rimanere a Bologna e di vivere qua. Per quanto riguarda il confronto con Portanova, mi fa piacere: parliamo di un giocatore più giovane di me ma che da parecchio gioca in serie A e sta facendo molto bene. Caratterialmente in effetti mi somiglia: è uno tenace, uno duro, che in campo si fa rispettare, dietro sa giocare e non disdegna di fare qualche gol. E’ un buon giocatore e questo confronto mi fa piacere.
Britos secondo te potenzialmente può valere le prime 5-6 squadre in Italia? Ho sempre detto che Britos ha un grossissimo potenziale e una forza esplosiva impressionante. E’ un ottimo giocatore, fisicamente perfetto e sa giocare, prevalentemente con il sinistro. L’unica pecca che aveva è che a volte era irruento ma tra la fine dello scorso campionato e l’inizio di questo ho visto che questa cosa l’ha limata molto: se sistema questo aspetto diventa un giocatore molto forte e in prospettiva può diventare effettivamente da prime 5-6 squadre.
Come vedi la partita di domenica a Marassi? La Sampdoria è in un momento di difficoltà: quali insidie ci possono essere per il Bologna? E i blucerchiati devono ora iniziare seriamente a guardarsi più alle spalle che non a chi sta davanti? Credo che il Bologna domenica abbia un’occasione molto importante, visto che la Sampdoria sta attraversando un periodo non felicissimo In settimana c’è stata a più riprese la contestazione dei tifosi al presidente e all’allenatore: la domenica poi solitamente i tifosi riescono a sostenere la squadra, ma molto dipenderà dal Bologna far si che questa contestazione avvenga anche domenica. Quest’anno abbiamo visto che queste occasioni il Bologna non le ha mai fallite, ha dato dimostrazione di essere una squadra matura: dove è andata ha sempre fatto la sua onesta partita, a volte perdendo ma ha comunque sempre fatto bene. Per quanto riguarda l’ultimo aspetto, purtroppo anche a Bologna abbiamo visto che ci sono annate, vedi quella di Mazzone, in cui quando i campionati iniziano ad andare male devi guardarti alle spalle. Il fatto di aver tolto due pedine importanti davanti, rende il potenziale offensivo della Sampdoria dimezzato e la squadra rischia di essere risucchiata.
I maggiori pericoli della squadra di Di Carlo nascono dalle fasce, con Guberti e Mannini o Koman, che sono gli uomini più pericolosi. Secondo te, dove la Samp è superiore al Bologna? In effetti loro prediligono giocare con questi giocatori, soprattutto sulla destra perché quando riescono a saltare l’uomo creano la superiorità numerica. Questa era una cosa che riusciva molto bene prima, quando la squadra fisicamente era più in forma e quando c’era in mezzo all’area un colpitore importante come Pazzini. Che ora non c’è più, e quindi anche questo tipo di gioco lo stanno soffrendo un pochino di più. In questo momento credo che il Bologna sia in tutti i reparti più forte e più sicuro della Sampdoria, al di là della posizione in classifica abbastanza ravvicinata.
Tu di che cosa ti occupi adesso? C’era la possibilità di rientrare nel mondo calcio, in una squadra di serie A: non da giocatore ma andando a visionare qualche partita. Purtroppo il direttore sportivo di questa società è saltato e automaticamente è saltata anche la cosa legata a me. Ora aspettiamo che lui torni in auge e credo che la cosa si concretizzerà.
Aderirai anche tu all’associazione dei tifosi istituita da Giovanni Consorte, come hanno fatto diversi personaggi dell’ambiente rossoblu? La settimana scorsa ho incontrato uno dei soci di Consorte, mio carissimo amico con il quale ci conosciamo da prima che entrasse nel Bologna. Ci siamo dati appuntamento per la prossima settimana: ci incontreremo e valuteremo il daffarsi.
Potremo vederti come figura rappresentativa? Io sono di Perugia e sono legatissimo alla mia città, ma a Bologna ho trovato qualcosa che nelle altre città dove sono stato mi era mancato. Tutt’oggi quando vengo allo stadio e incontro la gente, sento l’affetto che riservano a chi ancora sta giocando: sono soddisfazioni impagabili e quindi sono molto legato a Bologna anche per questo motivo.
Perché Viviano secondo te era il terzo portiere in Nazionale? Quando è arrivato, non conoscendolo bene, sinceramente ero un pochino titubante. Sapevo che era un buon portiere ma non pensavo che fosse così forte. Mi sono ricreduto e in questo momento secondo me è il portiere più forte d’Italia: dovrebbe giocare, ma è rientrato Buffon e ci sono delle gerarchie. Credo comunque che a breve sarà il più forte, perché è un portiere che dà molta sicurezza.
Conosci Cherubin? Pensi che abbia margini di miglioramento e che possa imporsi da titolare in serie A? Non lo conosco benissimo, credo comunque di sì. Ha fatto qualche buona prestazione, ma non lo conosco personalmente e l’ho visto giocare pochissimo.
[Redazione Zero Cinquantuno – Fonte: www.zerocinquantuno.it]