MASCALUCIA (CT) – A Palermo, dopo la sconfitta nella gara d’andata, Giovanni Marchese “ci mise la faccia” come si suole dire. Insieme a Lodi fu l’unico giocatore a presentarsi davanti alle telecamere per rispondere alle domande della stampa. L’umore non poteva che esser cupo. Adesso, a pochi giorni dalla sfida di ritorno, eccolo nuovamente in sala stampa. E’ un’inedito, visto che negli ultimi anni la settimana del derby era sempre trascorsa in silenzio stampa, almeno per i rossazzurri. Alle domande dei cronisti e dei tifosi partecipanti alla rubrica “Fai la tua domanda a..”, Giovanni Marchese risponde così quest’oggi..
“É una partita fondamentale per noi. All’andata non è andata bene. La prepariamo come tutte le settimane anche se è più importante. Sappiamo che i nostri tifosi ci tengono. Abbiamo tanta voglia di riscatto. All’andata fu la partita forse più brutta. Dobbiamo scende in campo con la grinta necessaria per riscattarla. Il derby è una partita fondamentale ma dobbiamo prenderla come tutte le altre. Dobbiamo caricarla nel modo giusto.
Ilicic e Miccoli sono due giocatori importanti. Mancassero sarebbero assenze pesanti, meglio per noi ma a prescindere dalle assenze dobbiamo esser noi a dettare legge al Massimino. Non si chiuderanno. E non credo sia per loro la partita della vita o della morte. Se perdono sarà dura ma a mio avviso non si chiuderanno. Si salverà il Palermo? Lo sa solo chi ci guarda da lassù. Se vuole salvarsi deve accelerare, ma sarà dura per tutti la lotta per non retrocedere. Sono loro problemi, noi teniamo al nostro sogno, l’Europa. Ci possiamo credere e dipende da questa partita. Bisogna dare un segnale già da domenica.
É una gara che si carica da sola, il pubblico ci darà una spinta. Sappaimo che lo stadio sarà tutto per noi. Vogliamo arrivarci nel modo migliore. Io unico siciliano del Catania? E’ una soddisfazione, ha un valore pesante, rappresento la mia regione. Sono fiero di farlo per il Catania. Darò tutto il sudore che posso. Il mio ultimo derby? Non lo so, vedremo. Io darò il massimo fino alla fine così che nessuno possa rimproverarmi niente.
Bisogna andare in campo come abbiamo sempre fatto. Aggredendoli immediatamente. Loro proveranno a fare altrettanto. Bisogna attacarli alti, fare quel che sappiamo fare e che abbiamo dimostrato di sapere fare. Senza chiuderci. Così è dura per qualunque avversario. Bisogna attaccarli.
Io ho sempre detto, anche quando giocavo al nord, ti tifare per tutte le squadre siciliane, sin da piccolo. Mi fa piacere vedere tante squadre in serie A, in modo da dare un esempio positivo, un’impronta positiva. Il Calcio può essere un buon viatico per far parlare bene la propria terra”.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]