La vertenza Cagliari-Marchetti, che dovrebbe trovare una soluzione il 3 Gennaio, si arricchisce di una nuova puntata. Alla querelle tra il portiere e la società rossoblù, si aggiunge infatti una vera e propria lite tra arbitri e avvocati. In particolare quelli del club che si oppongono perchè il Collegio che dovrà deliberare in merito è stato, a detta loro, ricomposto in maniera illegittima. Il nodo sarebbe attorno alle dimissioni di Mario Giannotta, scelto dal club, che non sarebbero mai state ritirate.
Gli avvocati del Cagliari hanno fatto così partire una diffida, contro un’eventuale pronuncia del Collegio così formato. Come recita l’edizione odierna del Corriere dello Sport, “Tutto nascedall’ultima riunione del collegio, al termine della quale tutti gli arbitri, compreso Francesco Macrì nominato da Marchetti, avevano concordato una soluzione del caso: improponibile l’accusa di mobbing mossa da Marchetti e quindi impossibile procedere alla rescissione d’imperio del suo contratto, riconoscimento, però, di un risarcimento di circa 160 mila euro per la ‘perdita di opportunità’ patita dal ragazzo.
Il giorno dopo, però, Fezzi invece di stilare il lodo, rimetteva in discussione l’intesa e sosteneva la necessità di « liberare » Marchetti dal vincolo contrattuale. Di qui le proteste di Giannotta che sfociavano nelle dimissioni motivate con la mancanza di fiducia neiconfronti del presidente del collegio. A quel punto, la situazione è rimasta bloccata per alcuni giorni anche perché nessuno era più in grado di dire una parola definitiva”.
Alla proposta di Fezzi di far scegliere un nuovo arbitro al Cagliari, Cellino ha colto la palla al balzo per ricusare l’intero organismo. Il compito di sostituire Giannotta spetterebbe ora al presidente di Lega, Maurizio Beretta, che ha evitato di farlo. Ecco allora che ha provveduto l’arbitro più anziano, Corrado Caruso, che ha scelto l’avvocato Roberto Ninno per rappresentare nel collegio le posizioni del Cagliari. Tale nomina ha irritato il Cagliari, convinto della poca imparzialità del giudizio del 3 Gennaio. Cellino è inoltre convinto che dietro a tali manovre ci siano direttori sportivi e altre società, vogliose di strappare il giocatore a costo zero o a prezzo comunque di saldo.
[Fabrio Frongia – Fonte: www.tuttocagliari.net]