Marchisio all’Inter. L’ipotesi per ora è improbabile quanto il Nobel per la letteratura ad Aldo Biscardi, ma se non ci fosse proprio niente di vero perché i procuratori del centrocampista chierese hanno sondato i collaboratori di Moratti chiedendo cosa pensassero del loro assistito? La voce è arrivata alla Juve e ha trovato conferme. Il contatto c’è stato (e non soltanto con l’Inter) ma Andrea Agnelli e Marotta un po’ se l’aspettavano conoscendo le regole del gioco: Marchisio non è soddisfatto dello stipendio che percepisce e in società lo sanno, tanto da aver inserito in agenda un colloquio con il giocatore quando si sarà chiuso il mercato e si potrà dedicare più tempo all’ordinaria amministrazione.
Nessuno nasconde che esiste il problema. Marchisio ha 24 anni, entrò alla Juve che ne aveva 7 seguendo la trafila nelle «giovanili» e come accade spesso ai ragazzi cresciuti in casa ha dovuto accettare un contratto meno favorevole rispetto a chi è arrivato da fuori: nel suo «entourage» si dice che anche dopo i ritocchi dei mesi scorsi il Tardellino è lontano dalle cifre riconosciute ai suoi compagni del giro della Nazionale e agli stranieri.
«Guadagna come un giovane della Primavera che è entrato in prima squadra», è la spiegazione. Anche se le cose non stanno esattamente così, si dovrà arrivare a un adeguamento per non rischiare di perdere il migliore prodotto del vivaio negli ultimi vent’anni, uno dei pochissimi che si son fatti strada in un club che non ha mai dato troppo spazio ai prodotti della «cantera».
Il flop del Mondiale ha tolto qualche asso dalla manica di chi dovrà trattare per Marchisio: la sua ascesa internazionale si è interrotta in Sudafrica, complice la confusione tattica in cui l’ha coinvolto Lippi, tuttavia è uno degli uomini su cui la nuova gestione punta per il futuro, e anche questo ha un prezzo. «I procuratori fanno il loro mestiere: si muovono», commentano alla Juve dove non sembrano preoccupati per la vicenda, convinti di smussare il malumore del centrocampista in un momento molto delicato. L’Inter comunque sta lì, come una tentazione possibile.
Sono giorni di statica frenesia. In realtà non si schioda nessuna delle trattative che Marotta ha in piedi da settimane, né in entrata né in uscita. La zavorra è quasi intatta e non ci riferiamo a Diego che potrebbe rivelarsi il vero acquisto della prossima stagione, se le «avances» del Wolfsburg si sono esaurite come sembrava ieri. Ufficialmente i tedeschi si sono ritirati, può essere una strategia per piegare la Juve, ma non tiene conto di come è cambiata l’aria dopo l’esibizione nel Trofeo Tim con il Milan. A sprazzi è sembrato il fantasista vitale che aveva portato in alto il Werder Brema e Del Neri è più convinto della sua utilità: insomma, Diego si può vendere ma non svendere per meno di 20 milioni di euro salvo che nella trattativa non rientri una valutazione seria di Dzeko.
Al momento la soluzione più probabile è che resti il brasiliano e che Marotta investa quanto serve per portare in Italia Krasic, il più abbordabile fra i tre esterni stranieri tenuti sotto osservazione (troppo cari Elia e Bastos). Se invece il Wolfsburg decidesse di spendere quanto chiede la Juve, si fa strada l’ipotesi del tutto nuova di un interessamento per Montolivo che la Fiorentina valuta sui 22 milioni di euro. L’operazione al momento è impossibile per mancanza di fondi, in ogni caso appare difficile pensando a quale sarebbe la reazione dei tifosi viola: rimane la conferma che il giocatore piace molto a Del Neri e che alla Juve si vorrebbe lavorare ancora sul centrocampo.
La vera difficoltà tuttavia è fare cassa liberandosi di chi non ha più niente da dare e pesa sul bilancio. Camoranesi, spente misteriosamente le sirene inglesi, non ha nuovi estimatori. Altri, cominciando da Grosso, non hanno mai avuto un mercato credibile anche per colpa degli ingaggi alti. E questo mentre Tiago, passato all’Atletico Madrid, lancia l’anatema: «A Torino mi rimpiangeranno» ha detto il portoghese, raggiante per aver ottenuto la sistemazione che voleva. Non sa che pur di disfarsi di altri pesi inutili com’è stato lui alla Juve sono pronti a correre il rischio anche con altri.
[Ansaldo – Puccetti – Fonte: www.nerosubiancoweb.com]