A 48 ore dalla chiusura del mercato il DG bianconero Marotta fa il punto conclusivo: “Mercato più che sufficiente col badget alqunto contenuto che avevamo a disposizione – spiega – Pepe, Motta e Quagliarella li abbiamo presi in prestito: se non saremo soddisfatti del loro rendimento li restituiremo ai proprietari. Avrrei voluto prendere Dzeko, ma non ce l’hanno dato.Borriello era un’opportunità, mi ha pure detto he preferiva la Juve alla Roma m poi l’affare è sfumato. Ai tifosi chiedo solo di avere pazienza”. Di seguito l’intera intervista.
Marotta, il mercato della Juve ha portato tanti cambiamentimanon è arrivato il grande colpo. Cosa èmancato?
«Non sono d’accordo sulla poca qualità. Ne abbiamo immessa sposandola alla quantità e non in alternativa ad essa. Quando hai un budget giustamente contenuto e puoi destinarlo a due o tre giocatori ti si offre un panorama più ampio di prospettivemanoi dovevamo cambiare mezza squadra, l’abbiamo fatto mantenendo fede alle linee che ci eravamo dati. Meritiamo una sufficienza ampia».
Allora cosa merita Galliani che ha preso Ibra e Robinho?
«Ibrahimovic è stato un colpo straordinario, fuori da ogni strategia prevista e capisco che faccia sembrare poca cosa tutto il resto. Però lui guadagnava 12 milioni a Barcellona e non credo che sia venuto a prendere meno: quegli ingaggi da noi sarebbero impossibili e creerebberouno squilibrio nello spogliatoio».
In che senso?
«Che i giocatori non sarebbero contenti di guadagnare un quarto di un loro compagno. Solo Maradona poteva permetterselo nel Napoli perché lui vinceva da solo. Detto questo, complimenti al Milan». Lei dice di aver lavorato con un budget «giustamente contenuto».
Avrebbe apprezzato dalla proprietà un gesto alla Berlusconi?
«Il calcio italiano si sta preparando seriamente all’introduzione del “fair play” finanziario che chiede Platini. E’ un problema etico e la Juventus segue questa linea che darà i risultati».
I tifosi avrebbero preferito Dzeko al «fair play».
«Dzeko è un cruccio anche mio. Era un investimento in linea con la nostra politica però il Wolfsburg non l’ha ceduto a noiné adaltri».
Borriello è un altro cruccio?
«No, perché non ci avevamo pensato. E’ un’opportunità che si è offerta ed eravamodisposti a coglierlamaquando il giocatore ha detto che non accettava la cessione in prestito perché era stufo di essere sballottato qui e là, per noi il discorso è finito».
Anche perché lui voleva la Roma.
«Veramente sia lui che l’agente mi hanno detto che preferivano la Juve. Però l’avremmopreso solo in prestito».
Tanti rifiuti indicano una perdita di appeal della Juve?
«Burdisso era legato a Roma perché ci si era trovato bene e ci vive la famiglia. Per Di Natale non abbiamo spinto sull’acceleratore: diciamo che sapere che eravamo vicini a Di Natale ha convinto De Laurentiis a darci Quagliarella in prestito come nonvoleva fare».
Rate, cambiali, prestiti. Che razza di mercato è?
«Immagina quanto sarebbe costato cambiare 11 uomini pagandoli subito?».
Però l’estate prossima la Juve dovrà pagarli e avrà ancora meno soldi per fare nuovi acquisti.
«Prima di tutto non avremo da rifare la squadra: al massimo si cambieranno 3 o 4 giocatori. Secondo: contiamo sui proventi della Champions League che quest’anno mancano. Terzo: non c’è alcun obbligo di riscattare i prestiti».
Ma non avete già fissato le cifre?
«Ci sono tre giocatori, Quagliarella, Pepe e Motta, il cui prestito è oneroso per cui se avranno un rendimento discreto, non dico ottimo, converrà riscattarli. Se non fosse così non avremmol’obbligo di prenderli. Anche se sono sicuro che faranno bene: sono tutti in Nazionale».
Se non vi qualificate per la Champions però diventa una tragedia economica peggiore di questa.
«Quello è l’obiettivo. Ma, ripeto, non dovremo rifare una squadra e intanto abbiamo ridotto il monte ingaggi con la cessione di giocatori che hanno dato tanto alla Juve ma stavano tra i 3 e i 4,5 milioni l’anno. Tra questi c’era anche Diego».
Che ha subito segnato nel Wolfsburg. Non meritava un’altra chance?
«Guadagnava 4 milioni e per quanto sia un bel giocatore ritengo che non fosse determinante ».
Aquilani è il colpo che l’ha più appagata?
«E’ stata una trattativa semplice. Mi ha soddisfatto di più prendere Bonucci a una quotazione apparentemente alta ma che in realtà si è ridotta molto infilandoci Almirone Criscito».
Quotazioni alte: Martinez a 12 milioni non è caro?
«La Lazio voleva pagarne 15. Inoltre nessuno considera che abbiamo dovutomuoverci prima delle altre per consegnare a Del Neri una squadra pronta a fine luglio, altrimenti in Europa League giocavano i Primavera. Abbiamosuperato difficoltà enormi, ci siamo trovati con giocatori da vendere ma con ingaggi alti e che li rendevano poco appetibili. Alla fine abbiamo ottenuto ciò che volevamo».
Anche se non è arrivato il centravanti in alternativa ad Amauri e come difensore aggiunto c’è Rinaudo?
«Un mercato dipende dalle prospettive e dal budget. Noi siamo stati in linea con il nostro e abbiamo rifondato la Juve, comprando anche giovani bravissimi. Ai tifosi perplessi chiedo solo un po’ di pazienza perché si possa crescere».
[Marco Ansaldo –