Maxi Lopez, niente sogno mondiale: “A Catania mi sento come fossi a casa”

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Buenos Aires – Svanito il sogno Mondiale per Maxi Lopez, consorte e prole, sono iniziate le vacanze estive che, da buon calciatore, l’attaccante del Catania trascorrerà davanti alla televisione a guadare i suoi connazionali ed i suoi compagni di squadra impegnati nella manifestazione calcistica più prestigiosa del pianeta.

Un’occasione come un’altra per dedicarsi anche alla stampa argentina, incuriosita dall’esplosione dell’attaccante nella sua stagione a Catania e, nei mesi scorsi, accanita sostenitrice della sua candidatura ad un posto nella rosa dei 23 convocati di Maradona.

“Speravo di andare in nazionale, per un periodo di tempo c’ho anche creduto ma alla fine non se n’è fatto niente. Tuttavia non sono deluso, la mia esplosione a Catania ha colto tutti di sorpresa e Maradona ha premiato giocatori che hanno avuto più continuità o che comunque hanno partecipato alle fasi di qualificazione. Giocare con la maglia della propria nazione sarebbe stata una grande soddisfazione ma vedere giocatori come Messi, Higuain, Diego Milito, Auguero rende l’esclusione meno amara e più comprensibile. Siamo senza dubbio una delle squadre più accreditate per la vittoria finale, ma i Mondiali non vanno quasi mai come ci si aspetterebbe. Stiamo a vedere, io di certo tiferò argentina.

“Non ho alcun risentimento contro il calcio spagnolo ne’ contro il Barcellona. La squadra catalana e’ stata la prima formazione europea credere in me strappandomi al River Plate, dove giocavo. Arrivai per sostituire Laarson ma non ebbi molta fortuna, giocai poco, poi un infortunio concluse anzitempo la mia stagione. Anche se non ebbi fortuna l’esperienza al Barcellona resta una delle più importanti nella mia carriera e non ho nulla da rimproverare alla dirigenza catalana ne’ a nessun alto.

“Il mestiere del calciatore e’ particolare, non e’ facile. Sei un modello per migliaia di ragazzi, tutti s’aspettano qualcosa di importante da te quando tocchi il pallone. Capita e capiterà di cambiare squadre, andare da un posto all’altro, è il calcio, l’importante e’ andare sempre dove si vuole, senza costrizioni. Io posso dire d’aver sempre giocato in squadre che mi hanno fatto sentire parte di un progetto, così ovunque sono andato sono sempre stato bene ed ho appreso qualcosa, dal Brasile alla Russia. Per come intendo e vivo il calcio non vedo differenze tra quello spagnolo e quello italiano. A me piacciono le cose fatte bene, il bel gioco, il calcio che diverte ed emoziona sia chi lo guarda che chi lo gioca.

“A Catania il posto me lo sono guadagnato in allenamento. La salvezza e’ stata un successo collettivo, basato sulla ritrovata autostima del gruppo, curata grazie alla qualita’ di noi giocatori d ai successi che abbiamo ottenuto contro grandi squadra come Juventus ed Inter.

“Sul mio futuro i giornali stanno speculando molto, è normale visto che far chiacchiere è gratis. In questo momento mi sento molto profondamente legato alle emozioni dei tifosi del Catania. A Catania mi sento come fossi a casa, mi sento amato. E questo non ha prezzo. Il passaggio ad una grande squadra resta una possibilità ma non sempre le offerte che possono arrivarmi concordano con le mie ambizioni.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]