Si potrebbe rivedere l’Inter vista nei primi 20 minuti, con questa modalità offensiva?
“Ho cambiato modulo, eravamo 3-4-3. Ormai ci facevano la camicia addosso, nel calcio italiano si studia. Ci hanno levato la profondità, sappiamo che contro avversari ben organizzati è difficile sbloccare la partita. Oltretutto abbiamo preso gol subito e fa capire il momento. Mi hanno detto che avevamo fatto il 2-1 e avrebbe dato la svolta al gioco. Però i ragazzi hanno giocato bene, hanno fatto quel che dovevano. Ci manca la concretezza, dovremmo essere più smaliziati. La squadra però ha tenuto bene il campo creando tanto. È un momento in cui non gira niente, bisogna accettarlo. Altro non voglio aggiungere”.
Domanda di FcInterNews.it: dal momento che lei ha deciso di non parlare di arbitri, si aspetta che in società qualcuno lo faccia visto che c’è il rischio del silenzio assenso?
“Ho visto che parlare chiaramente e commentare anche l’errore dell’arbitro ha portato a questa serie di errori e ho deciso di non parlare più. A fine anno faremo dei bilanci, ora devo concentrarmi sulla squadra, purtroppo i punti in base al rapporto con le prestazioni mancano. A volte per nostri errori, a volte no. Io analizzo tutto, le componenti in una partita sono tante, si vive di episodi. Mi aspetto che la società faccia quello che deve, io parlo per me stesso”.
Quanto manca la soluzione del tiro da fuori?
“Dobbiamo migliorare su questo, ci stiamo lavorando. La Coppa Italia rientrava in un processo di crescita ma siamo usciti, io sul campo lavoro per migliorare i giocatori, per far crescere ragazzi di talento che devono ancora fare tanto. Oggi noi nel primo tempo abbiamo fatto un gol pulito, poi un altro annullato e l’occasione limpida a Palacio. Poi subentra l’ansia, l’altra squadra prende coraggio e via così. Se il Chievo avesse dovuto recuperare magari avremmo visto un’Inter più bella e ariosa”.
Il rigore non concesso è sfortuna o non avere coraggio?
“Credo che l’arbitro debba essere più equo possibile e incidere meno negli episodi. A volte sbagliano perché sono umani, devono sforzarsi di essere super partes. E se l’episodio accade all’ultimo minuto va valutato bene. Anche ai ragazzi dico di agire così a prescindere dal momento della partita”.
Perché non è più combattivo sulla questione arbitrale?
“Uscendo dalla Coppa Italia mi sono assunto le responsabilità delle mie scelte. Ho commentato per 17 partite anche gli arbitraggi e ho espresso il mio parere. Ma dopo la Coppa Italia ho deciso che non avrei più parlato di arbitri, dedicandomi alla prestazione e ad altro. Sulle altre cose che incidono sui risultati non parlo più perché gli occhi li avete tutti, altrimenti mi sento dire che mi lamento sempre. Che devo fare?”.
[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy