Dopo il deludente pareggio interno contro il Catania, Walter Mazzarri risponde alle domande dei giornalisti presenti in sala conferenze, tra cui l’inviato di FcInterNews.it. Ecco le sue parole:
Non è il caso di far giocare giocatori da valorizzare invece di gente con il contratto in scadenza?
“Andiamo sul concreto. Botta non ha 90 minuti, l’ho visto in allenamento e ho chiesto alla società di tenerlo. Ad oggi siamo ancora quinti nonostante i risultati negativi, questo è un anno di ricostruzione e ho il dovere di riportare in alto l’Inter fino all’ultima giornata. Kovacic? Sta giocando, oggi ha fatto tutto il secondo tempo. Sta crescendo, alternando cose buone e meno buone. Già provare a difendere il quinto posto è un dovere, considerando la scorsa stagione. Sto cercando di formare giocatori e dare morale a un ambiente duro, avete visto l’aria che si respirava. A fine partita è giusto fischiare, mi preoccupa di più giocare in uno stadio che sembrava a porte chiuse. I ragazzi lo sentono, a Genova abbiamo giocato meglio per esempio. Valutiamo tutto per quello che è e per quello che la società ha detto a inizio anno”.
L’Inter non segna su corner da tanto, come mai?
“Faccio un esempio. Paramatti ai tempi del Bologna fece 6 gol perché c’era Baggio che gliela metteva in testa dopo una serie di blocchi. Noi creiamo tante situazioni ma non riusciamo a dare vantaggio ai nostri singoli. Il Catania aveva migliori saltatori e neanche gli schemi ci hanno permesso di trovare il guizzo giusto. Le nostre tre-quattro palle gol anche oggi non sono andate a buon fine. I ragazzi in questo momento sentono la tensione e non giocano sereni come all’inizio”.
Quest’anno avete detto che conta più il viaggio che la destinazione. Ma se da una parte si devono valorizzare i giovani, dall’altra è importante la classifica.
“Prima di passare qui mi è stato chiesto della Roma, reduce da due anni di difficoltà. Quei due anni sono serviti e sull’esperienza hanno fatto le scelte giuste. Se il presidente attuale ha parlato con chiarezza di transizione, bisogna sottolinearlo. In questa situazione, al di là del blasone della squadra, è ovvio che si tratti di una stuazione particolare. Se c’è pazienza e tutti insieme ci ricompattiamo per dare una mano ai giocatori, io stesso avrò indicazioni migliori da dare in vista del prossimo mercato”.
Lei diceva che i test fisici sono molto buoni, ma negli ultimi 20 minuti è mancato l’assalto finale. Da cosa dipende?
“Ho provato l’assalto finale con le scelte finali, Milito e Palacio sono rimasti, Alvarez e Botta dietro. Il possesso palla è stato soprattutto nostro, chi si difende consuma meno energia e più passano i minuti più si acquisisce coraggio. La psicologia ovviamente entra in gioco e alla lunga manca energia. La brillantezza ci è mancata sotto porta. Per questo chiedo di dare tranquillità ai giocatori”.
Il fatto che la squadra non sia brillante era prevedibile dalla programmazione?
“Rispetto all’inizio a Catania era una questione di testa, c’era più entusiasmo. È bastato battere il Cittadella facilmente, poi il Genoa ed è arrivato il morale. I ragazzi giocavano a memoria e più tranquilli. Le mie squadre corrono tutto l’anno, ma c’è un periodo in cui perdono brillantezza. Questa sarà una settimana di scarico, speriamo che serva ma conta anche la testa libera”.
In campo ha trovato un avversario migliore rispetto a quello che si aspettava?
“Sono stati bravi e hanno preso coraggio, sono molto organizzati. Ora tutte le squadre che verranno qui ci aspetteranno, sfruttando le nostre difficoltà. Succede sempre nel girone di ritorno. Il Catania qui ha fatto una buona gara”.
Domanda di FcInterNews.it: visto che è difficile che il mercato le dia giocatori di spessore, è preoccupato dal fatto che potrebbero attenderla altri 4 mesi in queste condizioni o crede che questo gruppo possa uscirne da solo?
“Ascoltando poco fa dei discorsi ho sentito qualcuno che diceva che un bravo allenatore è quello che si fa comprare giocatori forti. A me piacerebbe avere campioni e anche i miei giocatori non sarebbero gelosi, perché darebbe loro una mano. Ovvio che da qui al 31 gennaio spero che qualcosa accada. E se ciò non accadesse, finché ci sono io le tenterò tutte, peccato che anche oggi l’incantesimo non si è spezzato”.
[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]