La rabbia di Burdisso, la carica di Borriello, lo grinta di De Rossi, la voglia di Caprari. Ripartiamo da qui, dopo l’ennesima delusione stagionale. Grazie al gol di Stankovic all’Olimpico, l’Inter si è qualificata per la finale di Coppa Italia a scapito di una Roma troppo rinunciataria fino al gol di Eto’o.
Perrotta nel dopo gara ha ammesso che la partita era stata preparata per essere interpretata su ritmi blandi, in modo da non rischiare di prendere il gol con la consapevolezza di poterne comunque fare uno. Così non è andata e la rete di Eto’o ha costretto i giallorossi a tirare fuori tutta la grinta in corpo. C’è chi si è lasciato andare, come Burdisso, ma almeno la scossa c’è stata e nel finale i capitolini hanno messo paura all’Inter, prima con il doppio palo di Borriello e poi con il gol dello stesso ex centravanti milanista. Tutto vano. Forse se la partita fosse stata giocata con un altro spirito fin dall’inizio il risultato sarebbe stato diverso. Con i sé e con i ma non si va da nessuna parte, si dice. Passiamo quindi ai fatti. Quella di ieri era l’ultima occasione di Menez. L’ultima occasione per dimostrare di essere da grande squadra, l’ultima per dimotrare a Montella di aver sbagliato tutto. L’impegno e la voglia di fare bene ci sono stati, non si può negare, ma i risultati sono stati pessimi. Il francese ha sbagliato troppi dribbling, perdendo tantissimi palloni e non facendo quasi mai la cosa giusta.
Ci sono due soluzioni: dargli fiducia e puntare tutto su di lui, costruendo un progetto attorno a lui, oppure cederlo. Sembra poco praticabile la prima mossa anche perché il giovanissimo Caprari (che personalità!), in un quarto d’ora, è stato più utile alla squadra rispetto a Menez. Si dice sempre di voler dare più fiducia ai giovani e a Montella nulla si può rimproverare in merito. Chissà che il talentuoso esterno romanista non possa tornare utile per la Roma del prossimo anno. Un plauso a Borriello, sempre l’ultimo ad arrendersi ad una sconfitta, e soprattutto a De Rossi. L’abbiamo spesso criticato negli ultimi mesi, sarebbe ingiusto non sottolineare l’attaccamento alla maglia mostrato ieri, rimanendo in campo nonostante non riuscisse a respirare bene dopo un contrasto di gioco. Il centrocampista di Ostia aveva chiesto il cambio nell’intervallo ma, dopo aver appreso del forfait di Pizarro, ha deciso di stringere i denti. Tutto ciò nel periodo forse più difficile della sua carriera. Nel sondaggio promosso dalla nostra redazione, i tifosi per la prima volta si dividono infatti tra chi lo cederebbe (in leggera maggioranza) e chi invece non vuole proprio saperne di privarsi di un simbolo di Roma.
[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]