Vigilia dell’ultima gara di campionato, Brescia-Fiorentina, in sala stampa è intervenuto il tecnico viola Sinisa Mihajlovic. Queste le sue parole: “Il voto alla Fiorentina 2010/11? I voti li danno i giornalisti, io devo dire che abbiamo avuto tante difficoltà, soprattutto nella prima parte della stagione, non abbiamo mai avuto la squadra a disposizione.
È stato tutto molto difficile, la piazza era abituata alla Champions, non è stato facile perché siamo stati anche ultimi in classifica. Abbiamo avuto la forza di reagire, essere sereni, avendo la fiducia nel nostro lavoro, sapendo che potevamo fare di più una volta recuperati tutti i giocatori. La nostra stagione è da dividere in due: la prima dove abbiamo avuto problemi, la seconda dove siamo migliorati. Per me è una stagione sufficiente, anche se potevamo fare di più. Avevamo tutti infortuni da 5-6 mesi, con Jovetic in campo – ad esempio – potevamo avere 7-8 punti in più. Abbiamo giocato bene tante partite, ma abbiamo raccolto poco. Alla fine si guarda solo il risultato, si cambia opinione a seconda di una vittoria o una sconfitta, ci sono state partite in cui abbiamo fatto bene, ma ci è mancata fortuna, ci è mancato a volte il colpo del ko ai danni dell’avversario.
Con l’ Inter a Firenze, col Milan a Milano abbiamo perso ma abbiamo avuto diverse occasioni: dobbiamo guardare anche le prestazioni, non solo il risultato. La miglior Fiorentina dell’anno? Sono un perfezionista, con l’ Udinese abbiamo vinto 5-2 ma in fase difensiva abbiamo commesso diversi errori, lo stesso col Palermo. È difficile essere perfetti, anche da giocatore io sono stato perfetto 2 volte in tutta la carriera, quindi… Il concetto è quello di una squadra che difende con ordine e attacca con tanti uomini. Dobbiamo giocare per vincere, giocare per non perdere è sbagliato. Una Fiorentina che gioca in modo diverso? Dobbiamo vedere, poi però se hai un centravanti da 20 gol l’anno, mi tengo il centravanti. Ci sono diverse squadre che giocano senza un vero punto di riferimento, basta vedere il Napoli, l’Udinese, la Lazio. Altri esempi sono il Manchester, il Real Madrid, per citare squadre che non giocano in Italia. Dobbiamo avere comunque un equilibrio. La prossima può essere la s tagione del riscatto? Non parlerei di riscatto, dobbiamo aprire un nuovo ciclo, cambiare diversi giocatori.
Sarà difficile e non possiamo sbagliare, dobbiamo lavorare tanto: da parte mia c’è tanto entusiasmo e tanta voglia di lavorare, io non vedo l’ora di ricominciare la prossima stagione. Dobbiamo pensare a fare bene, dobbiamo partire bene, poi vedremo partita per partita. Ho fiducia nella mia società, nel mio direttore. Vorrei vedere una squadra che non si abbatte mai, che cerca sempre di vincere, come me. Montolivo? I programmi della società sono sempre gli stessi, quelli di qualificarsi per l’ Europa. La società non ha mai parlato di altri obiettivi come vincere lo scudetto, finchè ci saranno i Della Valle l’obiettivo sarà questo. La società è sempre stata chiara, poi possiamo migliorare col tempo. Sarei contento se Montolivo rimanesse a Firenze, la società ha fatto un passo importante, Montolivo sa quali sono le idee della società, ora è lui che deve decidere. Noi dobbiamo avere una risposta, per programmare il futuro. Frey? È un grande portiere, ha fatto la storia della Fiorentina, dobbiamo vedere come vanno le cose. Io stimo molto Neto, per me è il portiere del futuro.
Mutu-Cassano? Vedo che Mutu è cambiato, spero che sia cambiato anche Cassano, con la nascita del figlio ha più responsabile: nel Milan ha capito come deve comportarsi. Sono due giocatori importanti, possono fare la differenza se hanno le giuste motivazioni. Se mi piacerebbe avere Cassano a Firenze? Non parlo dei singoli adesso, sappiamo cosa ci serve, ci sono diversi nomi che possono servire per il nostro progetto. Sono abituato a essere chiaro, se ho deciso di cambiare la società lo avrei detto fin da subito. Riccardo è un bravissimo ragazzo, rispetterò le sue scelte, ma se ha preso la decisione deve dirlo, l’attesa non serve a nessuno. Non sono nella testa di Montolivo, non so quello che vorrà fare, qualsiasi cosa farà sono contento per lui, abbiamo un ottimo rapporto, mi ha aiutato tanto. L’anno di esperienza a Firenze? Cerco sempre di migliorare, questa annata a Firenze mi è servita tanto per crescere, ci sono stati momenti negativi e positivi, è nelle difficoltà che si cresce. Firenze è una piazza esigente, si può imparare dagli errori, si cresce e si migliora: sono contento di come stanno andando le cose, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno”.
[Niccolò Gramigni – Fonte: www.violanews.com]
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